Sleepmakeswaves – …And So We Destroyed Everything (Monotreme, 2013)

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Questo è un album di debutto. Incredibile pensarlo tale, vista la maturità sonora che il quartetto di Sydney in questione sfoggia: otto pezzi – tutti di lunghezza ragguardevole – che inneggiano al post-rock di grandi nomi come Explosions In The Sky o Sigur Ros. Atmosfere musicalmente morbide e rarefatte dove i padroni sono archi e tranquillità, che si trasformano, nello spazio minimo di una battuta in un attacco sonoro molto potente con chitarre distorte, accessi di elettronica e, ovviamente in crescendo, una batteria serratissima. Il tutto è rigorosamente e solennemente strumentale, ma non c’è davvero bisogno di parole in queste otto perle una più bella dell’altra – A Gaze Blank And Pitiless As The Sun, per me sopra a tutte -, che sono, ognuna, la porta di un viaggio. Non mi lascia stupita per niente che dal 2008 (anno dell’uscita del loro primo lavoro), Sleepmakeswaves sia un progetto che abbia attirato l’attenzione di tutti, dal pubblico ‘from the land downunder’ a il relativo ARIA award (il Grammy australiano), alla quantità di festival che, negli ultimi due anni, ha visto i quattro in cartellone o in tour con VIPs del post come Tortoise o Boris. A completare tutto in maniera ottimale, come la cannella sulla panna di un buon gelato (la proverbiale ciliegina sulla torta è un pò troppo inflazionata…), alcune tracce sono state remixate da 65 Days Of Static, Kyson, Rosetta e altri.
“Per te sono uccelli, per me sono voci nella foresta” recita il titolo della traccia che apre l’album, per me, che abbia ragione uno o l’altro protagnista del pezzo, sono comunque grandiosi.