Picastro – I’ve Never Met a Stranger (Stoned To Death, 2022)

Prendete una band acustica, con una splendida voce femminile. Ornatela con degli arrangiamenti eleganti, dei fiati, una dosata attitudine slackness, mantenendola comunque molto elegante. Perfetto: ora trasferitela su una carta il più elegante possibile, quelle pezzuole artigianali che costano un occhio della testa e sono la manna per ogni feticista di cartoleria che si rispetti, rinchiuse in un cassetto senza che nessuno le utilizzi. Stropicciate il tutto con forza, avrete i Picastro.

Attivi dal 1998, canadesi, autori di 9 album negli anni. Ricordo di averli avuti nella lista acquisti (avete presente, quelle pezze lunghe chilometri di cui si riuscivano a reperire il 13% degli intenti iniziali?) ad altezza 2005 o giù di lì. Una bella sorpresa quindi ritrovarmeli in casella anni dopo, e non deludono affatto!Guidati dalla voce e dalle mani di Liz Hysen, accompagnata da Evan Clarke, Germaine Liu e Matthew Ramolo, autori di un indie pop da camera, con inserti neo-classici, arrangiamenti colorati ma intimi, presi in totale controllo dei mezzi. Alternano brani più briosi a dolcezze da abbraccio, coverizzano Pale Blue Eyes che levati, mentre gli altri quattro brani sono semplicemente perfetti a riempire il loro spettro di azione. Godetene ora che la stagione è propizia, alzate il volume e stringete a voi i vostri cari. Non abbiate paura di Chaos Hands, la chiusura del dischetto. Ci sono sicuramente degli spiriti nella stanza ma nessuno ci farà del male, accoglieteli con un biscotto ed attendiamo insieme il prossimo lavoro lungo dei Picastro.