Dias Raros, secondo disco del 2020 per le spagnole Melenas, mi aveva fatto conoscere un progetto affascinante nella sua esilità, con linee che scavavano fra psichedelia, reggae , wave e girl-pop. Tornate con Ahora ci avvolgono istantaneamente nella loro nube sonora. Dopo la strumentale Ahora saliamo le vette dream-pop psichedeliche di K2, con la prima apparizione della voce di Oihana, algida nel suo rigore ispanico. Con 1986 siamo nel pieno del loro mondo: fuori dal tempo, luci nella nebbia, flash da un passato lontano, i suoni della tastiera e della batteria che montano, una crema!
In Dos pasajeros l’organo si fa dapprima ecclesiastico ed il quartetto sembra continuare a lavorare con una sorta di ricordo, quasi un flashback ipnotico foraggiato da un suono dolcemente acidulo. Musica agrodolce, melanconica quasi fosse in attenuazione di fabbrica di un tessuto colorato. Bang è la culla degli spari più dolci del mondo, Promesas un accordo sussurrato. I brani sembrano semplici accenni, note appuntate ma che vengono direttamente dal cuore invece che dalla testa. L’inserire tutto questo in un clima narcotico crea contribuisce alla sensazione di non riuscire più a distinguere sogno e realtà, trovandosi all’ascolto di qualcosa che potrebbe essere un carillon od un ricordo lontano.
Non credete comunque di ritrovarvi di fronte ad una Soccer Mommy od un Daniel Lopatin, l’impianto è classicamente tradizionale, ma riesce ad aprire mondi grazie alla minimale ingegnosità delle quattro musiciste. Oihana Melenas, Laura Melenas, Maria Melenas e Leire Melenas sono ancora una volta una porta verso un mondo musicale ispanico in grado di sparigliare le carte ad ogni sua apparizione. Necessario a questo punto appuntarsi, tramite el portal de Las musicista Discogs, le esperienze pregresse delle nostre, andando a riscoprire quelle che potrebbero rivelarsi vere e proprie perle come Panty Pantera, Rio Arga e Los Ginkas, aprendo poi verso un mondo che si rivelerà di sicuro cocente e stilosissimo. Ahora intanto non accenna a cedimenti, Mal è uno scalpiccio di zoccoli o cocchi con linee superganze e coretti in contrattempo da brividi, mente la conclusiva 1000 canciones (la quantità che d’ora in avanti ci aspettiamo dalle Melenas) è una perfetta e trasognata melodia che sembra di vederle di spalle su una scogliera all’imbrunire. Commovente e fastidiosa per quanto prolunghi questo addio, un album che vorrei vedere sotto ogni album di natale, o quantomeno sotto al mio!