Iniziamo parlando della Monotype anche perché la Catsun ne è una sussidiaria e incominciamo con il dire che si tratta di un'etichetta polacca con una serie di uscite mica da ridere, su tutte la splendida collaborazione fra Jason Khan e Z'ev. Da quello che sento la Catsun è la sorella più morbida della famiglia ed infatti i Mekanik Komando non fanno ne' elettroacustica, ne' elettronica e neppure sperimentazione super ostica, anzi si tratta di un disco accessibile a chiunque.
Questo disco è a metà fra l'indietronica più semplice e qualcosa di indie-folk americano, il tutto con qualche ventura wave anni '80, un po' per i synth, un po' per i riverberi che utilizzano sulle voci. Non si tratta di un gruppo cupo, al più melanconico, ma più che altro direi sonnolento, sia nel modo di suonare che nel modo di comporre i pezzi, in certi momenti mi hanno ricordato delle cose meno andanti degli Stereo Total anche se non con quella venatura pop che contraddistingueva i tedeschi. Il disco si fa ascoltare molto volentieri e pur non vivendo di sussulti particolari fra arrangiamenti di violino, i synth, basi e tutto il resto viene abbellito al meglio, al più qualche suono di tastiera non mi ha convinto fino in fondo ma credo che più semplicemente faccia parte della loro estetica. Dei Books meno geniali che a tratti vanno a nozze con certe cose di indie nordeuropeo o forse farei bene a dire scandinavo, ma forse è un'idea che mi son fatto per causa della posizione dell'Olanda ad un tiro di schioppo da quell'area. Ribadisco, si tratta di un lavoro semplice semplice senza troppi fronzoli e senza la necessità di averne, si fa ascoltare con tranquillità. Per quanto riguarda la Monotype, niente male davvero, bella etichetta.