Espressione vocale e sonora, materica e tonica, mai accondiscendente quella di Matto Zoppi, progetto artistico che vede impegnato Matteo Zoppi alla guida di una e vera propria esperienza catartica. Ci conduce in un Dedalo dove poi ci abbandona giustamente tra ronzii e versi di entomologhe specie, suoni che sembrano lo scrosciare di una natura non soverchiante ma pura, levando di torno l’umanità. Il racconto di Matto Zoppi è straniante, lascia i vuoti necessari a disorientarci, con un enfasi partecipata e giullaresca. In Sirena ci si ritrova in un diluvio, dove echi e voci ci sommergono placidamente come ombre di onde, come risacca. Il confine fra prosa, poesia, recitazione e musica è labile ed è inutile pensare a cosa stiamo ascoltando. Molto meglio farsi trascinare dall’esperienza, sorprendente ed intensa. Versi animaleschi in Riusami, pappagalli od uccellacci, bestie che lasciano un sentimento di incomunicabilità e di difficile convivenza, persi in un dedalo che è ormai il nostro mondo e che cerchiamo di risolvere giorno dopo giorno. Un nastro difficile, intrigante, opprimente e liberatorio nello stesso tempo. Un nastro che è più complicato da descrivere che da ascoltare, che presuppone abilità alla sorpresa ed alla pazienza, capacità sempre più difficili da trovare in un mondo dove il tutto e subito è la norma e si vive di concentrati ed estratti, ma a volte l’unica via è proprio perdersi, in compagnia di cose nuove e bizzarre…bravo Matto Zoppi e brava Fango Editions, matti e zoppi pure loro probabilmente, di sicuro di buon gusto!