Marta Zapparoli – Interdimensional Generated Space (Dissipatio 2023)

Non ho mai visto l’aurora borrale ma credo a Marta Zapparoli. Credo che l’evocazione e l’ispirazione siano armi potentissime e credo che musica e fenomeni atmosferici abbiamo cercato fra loro un legame nei tempi. Più da parte umana, tramite riti e sciamani ma questa è solo la nostra opinione, non avendo una controparte attiva nel dibattito. Marta Zapparoli utilizza registrazioni eseguite sul campo in Norvegia, mixate a sessioni in studio dove ha riprodotto ambiente e luminosità parificate al fenomeno. Il suono prodotto è alieno, crepitante, incisivo. In una suite di quasi 30 minuti .

Un primo movimento di una decina di minuti lascia poi lo spazio a toni più bassi, ronzii e frequenze che sembrano preparare il terreno ad una sorta di cauta trance, preparazione viatica che ci fa entrare e vivere un’esperienza evocata, senza osservarla. Poi d’un tratto si parte, vertiginosa ascesa, movimento nel quale ben presto perdiamo orientamento. Luce nel buio. Poi materia di scarto, frese, lucidatura a scoprire…frequenze interrotte e disturbate, un drammatico dopo, crepitii e pioggia.

Delle persone più meritevoli si dice siano in qualche modo illuminate. Io non conosco Marta Zapparoli ma credo questo sia uno di quei casi.

Album imperdibile, che lascia senza fiato, beati per il viaggio.