Fabrizio Tavernelli è selvatico, bizzarro, arrembante. Disco dopo disco, libro dopo libro, ha passato i decenni trovando un equilibrio assolutamente personale e coerente. 7 album in 14 anni per l’ultima incarnazione a suo nome, con Resa Incondizionata che spinge sulle ritmiche, in una sorta di paludoso blues elettronico assolutamente trascinante. La capacità di Fabrizio di ammaliare con i propri testi ed una voce a tratti realmente emozionante (basti solo pensare ad una Ci Sta che possiede tutti i crismi per diventare un classico del pop italiano, se a qualcuno possa ancora interessare questo ambito). Certo, è arzigogolato, certo, può anche spaventare un approccio anti convenzionale nel suo essere completamente fuori da tempo e logiche nella musica odierna ma, del resto, credo che la bussola di Fabrizio lo abbia guidato qui dagli anni ‘80 senza che si snaturasse, libero nell’estro e nel messaggio, anche per questo. Suono caraibico di Giamaica imbevuto nella splendida Neuroni Specchio, il caldo che appiccica i ricordi in AFA 2023, ovunque la sensazione di trovarsi in un un mondo fatato, sotto l’influsso di uno sciamano ciarliero, acuto e prezioso.
La sensazione è che anche questo disco rimarrà privilegio di pochi, in primis i partecipanti al crowdfunding che ha portato alla sua pubblicazione ed a pochi eletti. Il consiglio che possiamo darvi, ed è veramente spassionato, è quello di immergervi nel suo mondo e di restarne straniti, affascinati ed inebriati. È solo musica, è vero, ma colpisce da più parti come uno schiaffo del soldato fortemente psichedelico. Cibatevi del Pangasio, vi aprirà la mente, facendovi entrare in un mare colorato, mettete il mulo e, in definitiva, ascoltatevi questo disco!