Luca Sciarratta + Tiziano Milani – Spatial Impulse Response Rendering (Rudimentale, 2009)

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Gran bella collaborazione questa in cui sono coinvolti il boss della rudimentale con Milani, di cui abbiamo recensito l’ultimo lavoro qualche settimana fa. Trattandosi di una collaborazione e per di più di quelle ben riuscite, le qualità migliori di entrambi i partecipanti si fondono in un lavoro che suona da subito molto ben amalgamato, conosco meno il gran patron della Rudimentale, però mi pare che sia per lui che per il musicista lombardo il campo di gioco più ovvio sul quale incontrarsi fosse quello dell’astrazione.
Proprio in virtù di quello che abbiamo detto fin ora il tandem Luca SciarrattaTiziano Milani viaggia ad andatura di crociera in mezzo ad un paesaggio nebbioso, pressoché cupo e ricco di dissonanze morbide, di rumori sottili che creano gli spostamenti all’interno dell’ambientazione sonora e che non si riducono ad una serie di drone spaccamaroni. Se nei primi diciotto minuti della traccia di apertura delle melodie astratte simil vibrafonesche creano la storia, nella mezz’ora della traccia conclusiva si parte con una serie di suoni bassi, di rumori leggeri a debita distanza dalla superficie sulla quale l’unica cosa che affiora sono dei sibili molto fastidiosi, tanto da ricordare qualche vecchio minimal Pan Sonic. Fra gorgoglii e fruscii o rumori bianchi la seconda traccia esibisce più fratture e ricomposizioni ma anche più melodie storte che attribuirei principalmente a Milani, tanto come a Sciarratta imputerei molte frequenze e suonini di varia natura. L’ambientazione oltre che astratta risulta parecchio aliena ma anche viva, calda e soprattutto per nulla old-school, quindi se stavate storcendo il naso ipotizzando a della roba che fa il verso a Maderna, Neu, Faust o più semplicemente vintage, deponete la vostra sfiducia, al più proporrei un’improbabile incrocio fra contemporanea, Nurse With Wound e Pan Sonic, che già come intruglio mi sembra parecchio degno di un assaggino. Un bellissimo disco… non reputo si tratti neppure di cose che si sentono così spesso.