Con mostruoso ritardo mi appresto a recensire questa collaborazione che mette assieme il compositore turco, che i più attenti di voi ricorderanno recensito in alcuni vecchi lavori su questa stessa webzine e lo svedese Per Boysen, che per quanto a molti non dirà nulla è un musicista che ha lavorato a diversi progetti, preminentemente in studio e su materiali fra musica sperimentale e colonne sonore. Diversamente dai precedenti lavori che abbiamo recensito di Erdem Helvacioglu, in questa collaborazione le atmosfere si fanno molto più rarefatte e cupe, non sempre dense, ma senza dubbio la copertina degna di Blade Runner la dice lunga sul contenuto del CD.
Entrambi i musicisti sono preparati ed allo stesso tempo per nulla frenati dal loro passato accademico ed è proprio per questo che, nonostante le scorie di sperimentazione anni Ottanta-primi-Novanta e il taglio post-ambient, post-elettronica-contemporanea del disco, ritroverete comunque delle melodie e molta atmosfera. Fra i tappeti analogici e digitali, i sintetizzatori e le chitarre trattate e rimanipolate usate entrambi avrete modo di fluttuare fra riaggiornamenti di Fripp più Eno, Harold Budd, l'evocatività di alcune cose del tardo Steve Roach, ma anche alcune melodie non così diverse da qualcosa di Vangelis o di Elliott Sharp quando si butta meno sullo sperimentale. Il fatto che i due abbiamo lavorato parecchie volte a sonorizzazioni o colonne sonore emerge in più di una traccia, dai passaggi rock di Reef Edge Race al gusto per il mistero di Physalia Physalis, per non parlare di qualche passaggio post minimalista di Metal Sky che mi ha ricordato qualcosa del Philip Glass seriale. Come sempre un lavoro vagamente vintage e molto, ma molto fine.