Encode – Core (Ghost, 2011)

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Incollati a piedi saldi negli anni '90 ma con voglia di rimettersi in pista, dopo un esordio  di ben 8 anni fa (sempre sotto Ghost, dal titolo Singing Trough The Telescope), tornano gli Encode, gruppo che oramai è confluito in una sorta di piccolo collettivo. La band è cresciuta dopo vari cambi di formazione, nuovi ingressi e qualche fuoriuscita e con le linee guida del progetto sempre nelle mani del trio Laudati/Monaci (ex Frozen Fracture)/Diurni e Cajelli (questi ultimi sezione ritmica degli Enter K). Come leggo dalla press sheet, si spinge molto su frasi altisonanti del tipo: “un disco per cui un personaggio come Brian McMahan (Squirrel Bait, Slint, The For Carnation) non avrebbe alcuna remora a lanciare elogi ed applausi” e si nota pure (e ciò è naturale) come le aspettative del gruppo siano davvero notevoli per questo ritorno. Tralasciando il fatto che un elogio a livelli di quello scritto andrebbe sempre sentito dalla bocca del diretto interessato, altrimenti ci sbilanciamo troppo, qui possiamo solamente notare come Core segua con discreta classe i solchi tracciati dalle band citate (My Season Will Still Suck, Memories Of Murder due esempi su tutti), senza mai dare l'idea di navigare a vista, a parte qualche passaggio poco fluido (More me, Less You) che poi sa riprendersi quasi subito. Si citano molto gli Slint e i June Of 44 in giro per la rete: direi che il paragone è azzeccato, anche se il cantato di Massimo Martinenghi è apprezzabile ma poco personale, troppo in primo piano rispetto alle chitarre e non sempre in linea con il genere affrontato. La formula rende l'approccio più facile, quasi pop, e molto meno alienante/narcolettico rispetto alle atmosfere create dai gruppi americani ispiratori (Reckening). Colpisce invece sentire come al di là dei riferimenti netti, nessuno di questi ti faccia urlare al plagio, segno come la band si muove con un certa dimestichezza superando sia le influenze, sia il possibile anacronismo che queste possono portare. Ed è forse l'elogio più grosso che si può fare ad un disco, anche nella media, ma che scorre senza lasciare grossi segnali.