Eagle Twin – The Thundering Heard (Songs Of Hoof And Horn) (Southern Lord, 2018)

È un vero peccato (mi verrebbe da dire un crimine) che gli Eagle Twin, che della linea evolutiva che parte dai Black Sabbath e passa per gli Sleep rappresentano attualmente la punta più avanzata, rimangano tutto sommato un gruppo per pochi appassionati, la maggior parte dei quali, immagino, memori delle gesta del cantante/chitarrista Gentry Densley con gli Iceburn, un paio di eoni fa. È un peccato perché ciò che da tre album questi due (è della partita anche il batterista Tyler Smith) stanno elaborando è qualcosa di unico, con radici piantate in tradizioni ben più lontane dei possibili riferimenti musicali e rami (o corna?) protesi verso cieli scurissimi con traiettorie non sempre facilmente prevedibili. Se infatti il quartetto di Birmingham aveva posto le basi di un suono lento e pesante di derivazione blues e il terzetto di San Josè aveva ampliato la formula dilatandola fin quasi all’infinito, il duo di Salt Lake City (la prossima evoluzione sarà appannaggio di una one man band?) sta ridefinendo le coordinate dissolvendo la forma-canzone in una jam sciamanica senza perdere pesantezza e distorsione, spostandone anzi ancora più in là i confini (grazie anche a strumenti, amplificatori e pedalini prodotti dalla loro HEX Electrics). Succede dal primo album, nessuna sorpresa, ma ad ogni nuovo capitolo il vortice di chitarre e percussioni si allarga, nuovi animali archetipici sono evocati (dopo corvi e serpenti questa è la volta di alci e lupi), nuovi/antichi miti vengono trasmessi: quello che gli Eagle Twin vogliono fare è creare un culto che faccia fluire le forze della natura attraverso la parola e il suono e ci stanno riuscendo. Lo capiamo ascoltando la maestosa e terribile carica dei cervidi resa in forma di blues granitico con qualche spigolo post-hardcore di Quanah Un Rama, assaporando il folk notturno – degno di un Lanegan  ancor più catacombale – di Elk Wolfv Hymn, che dal metà cresce fino a diventare veramente un inno, rabbrividendo agli ululati di chitarra di Heavy Hoof, mai titolo fu più adatto, soccombendo alla cavalcata elettrica e massimalista della conclusiva Antlers Of Lightning. Quella degli Eagle Twin non è musica: usano l’elettricità dei fulmini, il suono del tuono, la pesantezza delle montagne e il ritmo degli zoccoli che percuotono la terra. La loro non è musica, per questo sono un gruppo tanto grande.