Adriano Zanni – Songs To The Sirens (Silentes/13, 2020)

Il nuovo lavoro di Adriano Zanni – pubblicato dalla 13, sottoetichetta della Silentes, nella serie Private Sounds – si presenta come un curatissimo libretto fotografico di 36 pagine in formato 8”, contenente in CD con oltre un’ora di musica suddivisa in otto tracce. È ozioso chiedersi se Songs To The Sirens sia la colonna sonora per una serie fotografica o una raccolta di scatti creata per accompagnare la musica: suono e immagini in bianco e nero viaggiano all’unisono, accomunati dal tema antico del mare e non è difficile immaginare Zanni, armato di fotocamera e microfono, catturare al contempo immagini e suoni. Quest’ultimi – un campionario di sciabordii di onde che si abbattono sulla riva o sugli scogli, indistinti solo all’apparenza – vengono poi accompagnati da distese di sintetizzatori, come a costituire un ambiente parallelo a quello naturale, o forse una diversa dimensione. Il mare di Songs To The Sirens infatti, lontano dagli stereotipi balneari, è un luogo solitario di raccoglimento e meditazione; è un mare fuori stagione, dove l’uomo compare raramente, ma più spesso, ce lo dicono chiaramente le foto, lascia il segno del suo passaggio. A volte sono tracce di pneumatici che tagliano il campo visivo come certi suoni frutto dell’agire umano attraversano Facevo Del Mio Meglio Per Sorridere e Forse Era Un Sogno, dove l’elettronica sembra rimandarci qualche oscuro presagio; oppure la testimonianza è affidata a relitti e strutture fatiscenti, come le voci spezzate di Adriatico Lisergico, quasi la cronaca di un naufragio. E poi ci sono momenti in cui si è soli, l’osservatore/ascoltatore e il mare, nelle contemplative 23 Febbraio, La Mattina Perfetta e Non Sta Mai Fermo. Songs To The Sirens non è musica che fa da sfondo ma che penetra e anima l’apparato iconografico; o emerge da esso, a seconda dei punti di vista. In ogni caso, un lavoro da fruire coi sensi ben attivi, perché possa essere esperito nel profondo.