Vortice Di Nulla – The Roundabouts Mania (Trazeroeuno, 2010)

A dispetto delle malinconiche immagini del packaging del cd, si presentano invece rocciosissimi all’ascolto questi Vortice Di Nulla. Si muovono in consolidati tragitti postcore, nel solco profondo tracciato dai vari Isis e 65daysofstatic e quanti altri possono venire in mente.

Diventa difficile avanzare agevolmente in carreggiate così marcate, le deviazioni dal percorso sono improbabili e infatti i nostri vanno dritti e sparati come treni, riuscendo però, nel vortice della velocità, a risucchiare qualche influenza spiazzante, più hardcore (uno dei riff di chitarra portanti di The Killer Song mi ricorda per suono e dinamiche le cose dei The Hives, ma è solo un attimo… l’unico pezzo cantato ha qualcosa dei Fine Before You Came) o più pop (il vocoder, l’hand clapping di Settembre Ci Ucciderà). I pezzi poi, condensati nei canonici 3-4 minuti, diventano immediatamente essenziali, privi di inutili sbrodolamenti, vanno subito al punto e questo è un gran pregio. Insomma, stringi stringi The Roundabouts Mania non dice nulla di nuovo ma ha una certa classe e le carte sono mischiate spesso, il gioco cambia velocemente, non c’è il tempo di annoiarsi. Eccellente.