Joe Lally: Fugazi, Roma, more human than human
Strana congiunzione astrale quella che fa sì che nell'ultimo periodo siano tornati alla ribalta musicisti o gruppi che ruotano attorno al basso, dai redivivi Primus all'indomito Jah Wobble. E chi se non Joe Lally ci può aiutare a rimanere perfettamente in tema? Conosciuto come bassista dei Fugazi, in realtà quest'uomo ha firmato una serie di progetti paralleli piuttosto interessanti, dai Decahedron ai The Black Sea (in compagnia di Shelby Cinca dei Frodus), fino agli Ataxia con John Frusciante. Oltre alle collaborazioni, forse non molti sanno che Joe ha fin dal 1994 una piccola etichetta, la Tolotta Records, che fra le poche uscite annovera nomi come Obsessed, Spirit Caravan, Dead Meadow, Sevens (con entrambi i fratelli Sullivan) e Orthlem e con cui ha coprodotto, insieme alla Dischord, il suo ultimo disco. Ammetto che inizialmente non avevo prestato la giusta attenzione al suo lavoro solista, ma mi sbagliavo, infatti, col taglio più jazzy-rock anni '70 dei pezzi maggiormente rarefatti, raggiunge livelli non molto distanti da quelli dei gruppi per cui è ricordato (basterebbe citare Recap Modotti dei Fugazi). Se anche voi fate parte di quelli che hanno pensato che l'accoppiata Joe Lally – Brendan Canty fosse così ben oliata da poter supportare qualunque musicista, forse non rimarrete stupiti dal fatto certe canzoni di Lally potrebbero funzionare anche se fossero suonate semplicemente con il basso e la voce. Dopo essersi trasferito in pianta stabile a Roma, dove vive con moglie e figlia, ci ha parlato di molte cose relative al suo passato, al presente e riguardo alla nuova line up, che fra gli altri comprende il batterista dei mai sufficientemente ricordati Brutopop.
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