Brain In Vain – Inner Crowd (Monster, 2010)

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Ancora bella musica dalla Monster, ancora, da ex-Caboto, musica che trova il coraggio d’esser coraggiosa: la tentazione di copia-incollare qui la recensione fatta per i Morsecode (The Night An Artificial Light) è forte, data la similarità e la qualità altissima delle due proposte, ma il disco dei Brain In Vain è ancora meglio, più a fuoco nella composizione così come nei suoni. Hat Back è un pezzaccio strepitoso felicemente altalenante tra Birthday Party, math, hardblues e pop sbilenco; Gary Oldman Army cova un riff circa Ac/Dc, lo fa crescere sfilacciandolo urticante e infine lo ricompone potenziato. Per me, pezzo migliore del lotto… ma è il disco nella sua interezza a convincere e, come per i Morsecode, a far intravedere e promettere future prelibatezze, perché anche quando il pulsare si fa più smaccatamente post-punk (Optimism) il duo riesce a mantenere un’impronta originale e avvincente: seguiteli, questa è l’Italia che sa farsi amare.