Bloomington - Kill The Rock Stars We Were (Aloud Music, 2003)

Si preannuncia invitante il percorso della neonata etichetta catalana Aloud Music, che licenzia per l'Europa Two Conversations, ultimo lavoro di The Appleseed Cast, e propone questi Bloomington: un power-trio spagnolo che giunge al secondo album dopo una decina d'anni d'attività. Per dare un riferimento di massima, senza troppi dubbi potremmo dire Fugazi; per addentrarci invece più precisamente nel suono della formazione, immaginate un ibrido di Sugar e Juno, con al canto una voce tremolante dall'inquietante somiglianza con un certo signor Babylon Zoo...! Senza che si debbano necessariamente prendere questi nomi alla lettera, l'importante è che riusciate a leggere: energia, intensità emotiva e perfezione sonora; il lavoro è infatti rifinito con precisione e cura nei minimi dettagli, così da poter godere appieno delle voci distorte, delle chitarre in continuo movimento, degli armoniosi impasti melodici. Assolutamente apprezzabile l'opening track Introducing The Rock, furiosa cavalcata sonica con chitarre lanciate a girare all'impazzata e voce che grida "you know what it is"; dinamismo e velocità sono pure le caratteristiche di New Days To Brave, che riluce davvero come il rame di Copper Blue; ma ottima è anche American, e senz'altro riuscita la ballatona alla Goo Goo Dolls A Quiet Life With My Wife (di cui il CD propone anche il video). Il disco si chiude con i dieci minuti di Last Chance To The Hope, ancora una volta piuttosto positivi e aperti alla speranza, come in quasi tutto il resto del lavoro ("Come on, this is your only chance/Another life to be done/Hope is the colour of your days"), che culmina con un'altra ineccepibile falcata chitarristica. Se non ne aveste abbastanza dei quattordici brani in scaletta, nel CD troverete anche - oltre alla succitata traccia video, ai testi e a qualche foto - ben dieci mp3 tratti dai numerosi vecchi demo della band; e non è affatto materiale da scartare.
Quella riproposta dai Bloomington è musica che emoziona, trascina, scalda e soprattutto non stanca. Di che musica si tratta? Una volta tanto - seguendo il loro consiglio - diciamo semplicemente: rock. You know what it is.

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