Fugazi - The Argument (Dischord/Southern, 2001)
Fugazi - Furniture (Dischord/Southern, 2001)

La migliore band di tutti i tempi e di tutte le ere è tornata. End Hits, che per la sua (spesso) meditativa calma aveva stupito molti fans della prima ora, era uscito nel '98. Dopodiché Instrument (imprescindibile film-documentario e relativa soundtrack erano dell'anno successivo) e poi niente. Solo una apparizione di Canty con Lois Maffeo (tra l'altro un gran bel dischetto), ma niente di "ufficiale" dalla band di Washington DC per eccellenza. Con The Argument si ripropongono sulle scene e, guarda un po', spiazzano per l'ennesima volta un po' tutti. Quelle che in End Hits erano intuizioni quasi "progressive" (o come disse qualcuno "post-rock"), in The Argument si trasformano in figure armoniosamente melodiche e rilassate. Il bello è che in ogni caso, sebbene siano "cambiati", il loro sound si fa riconoscere quasi geneticamente, come a ricordarci che solo loro potranno mai essere così perfetti e sempre così "avanti". Mai i Fugazi sono stati così dub (The Kill), così quieti (Strangelight), mai si sono sognati di introdurre voci femminili, archi e violini (presenti spesso nel disco), chitarre acustiche ed una seconda batteria (questa, a dire il vero, già l'ultima volta al Leonkavallo c'era ed era suonata anche lì da Jerry Busher, ormai quinto membro effettivo della band). Non sono più i Fugazi di Waiting Room, ce ne stiamo rendendo conto un po' tutti, ma chi ama la band può trovare una "linea di pensiero" che porta ai Fugazi di oggi. Una macchina perfetta, nata non per far soldi, lo sappiamo, bensì per creare arte, ma non wildianamente fine a se stessa, bensì con un messaggio. E ciascuno ne coglie uno diverso. Una sfida? Ci sto dentro. Appoggerò i ragazzi finché avranno modo di potersi esprimere così liberamente. Lo STILE. Si diceva.
E per chi non bastasse i quattro (ora cinque) di Washington DC regalano questi tre pezzi, impacchettati in una confezione veramente sopraffina (Farrel è il "meccanico", infatti...). Ma se i pezzi dell'album spiazzano, qui siamo nel sound più tipico della band, quello di tredici songs, per intenderci. Furniture l'abbiamo già sentita tutti come Song With No Words in Instrument (nel film), è un pezzo vecchissimo, tra i primi composti dai Fugazi, quando non c'era ancora Guy Picciotto. Number 5 è il classico strumentale, con chitarre che si intrecciano in percorsi noise cervelloticamente melodici; Hello Morning, con Guy alla voce, un attacco urgentemente punk col marchio di fabbrica dei ragazzi. Costa talmente poco che non potete non comprarlo.


e' passato un po' di tempo da quando ho comprato il CD e ora penso
di poter fare un'analisi piu' critica e razionale. Non penso che l'ultima fatica
dei fugazi possa essere considerata un capolavoro... e' un bel disco, e' ovvio,
i fugazi non possono non fare un bel disco, ma la differenza e' che gli album
precedenti erano delle opere miliari del rock... questo no. non c'e' un pezzo
veramente pregnante, una canzone che sia un inno musicale, che ti faccia
pensare che "solo loro potevano fare un pezzo del genere"; se non ci fossero
le inconfodibili voci di Ian e Guy molte canzoni potrebbero essere di qualche
altra band... di qualche altra grande band ma pur sempre di qualche altra band...
secondo me questa e' l'opera meno significativa del gruppo, ma me l'ascolto piu'
che volentieri, intendiamoci...
Totti

Seguo con grande attenzione e partecipazione la "saga" dei Fugazi da più di 10 anni...
Sono uno di quei gruppi che hanno segnato una parte importante della mia vita e a cui
sono legato anche da ragioni attitudinali e quindi extra-musicali.
Ma tutto ciò non può e non deve impedirmi di affermare, nell'assoluto rispetto dei gusti
altrui, che The Argument è un disco mediocre e addirittura rappresenta un passo indietro
anche rispetto al discontinuo, ma coraggioso End Hits.
Se quest'ultimo infatti, nel suo tentativo di districarsi tra le sonorità post-rock non
rinunciando alla propria identità, risultava un po' pasticciato, ma pregnante del desiderio
della band di continuare in una crescita artistica libera e quasi giocosa, The Argument, per
la prima nella storia della band, è un disco che suona stanco e "vecchio" nel suo riproporre
antichi furori mediati con sprazzi di rock n'roll o dilatazioni strumentali fini a se stesse
che solo le voci dei due mitici cantanti riescono ogni tanto a raddrizzare.
Inutile, per quanto mi riguarda soffermarmi sui singoli brani,(Significherebbe allungare
solo la brodaglia..)quando la sostanza generale mi si presenta davanti in modo così evidente,
anche se forse posso limitarmi a dire che il brano "Epic Problem" è quello che più mi ha
evidenziato questo stato di cose e queste sensazioni negative.
Dannyrock!!!

Questa  non è semplicemente l'opinione di un fan. Cerco di essere obbiettivo,
ma secondo me questo disco, come del resto tutti i dischi dei Fugazi, è un capolavoro.
*Tutte* le tracce ti fanno pensare "solo loro potevano fare un capolavoro del genere*.
Un disco perfetto. Lo ascolterai fra 15 anni e sarà ancora "avanti".
Federico

Non ascolto i fugazi da molto. possiedo repeater+3 songs, red medicine, end hits
e appunto the argument. personalmente quest'ultimo disco mi sembra il migliore...
Denota una grande maturita' e nonostante siano un gruppo con una storia decennale
riescono ancora ad essere originali ed inconfondibili... Grandi fugazi!!!
Massi

Credo che ogni commento sia superfluo... quindi farò il superfluo....
Come Ian MacKaye va ripetendo da anni (e sono tanti) non bastano le buone idee
(e sono tante) per fare un buon disco... I fugazi hanno dato tutto. Sono la Band,
ma non sono dei dittatori. Voglio dire che hanno sempre fatto ciò che hanno voluto,
e proprio in virtù di questo presupposto ci hanno regalato pietre miliari incredibili.
Dischi che ascolterò anche fra 20 anni... In on the Kill taker è immenso. Steady
diet è favoloso. 13 songs è stupefacente. Penso che se facessero un albun di
scorregge sarebbe per me il massimo... 
Perchè l'importante è il valore che hanno per me...
e The Argument non è da meno.
Paolo

Si, Argument sicuramente non è il miglior disco dei Fugazi ma penso sia sempre
un ottimo disco. Suonato alla grande con belle canzoni (vedi "Life and Limb",
"The Kill", la title-track, "Epic Problem") come solo loro sanno fare. Certo
manca un po' quella carica, quella irruenza, quella aggressività che in altri dischi...
Comunque sia lunga vita ai Fugazi!
Rino

questo si che e' un vero gruppo che ha saputo esportare la sua musica senza vendere
il culo a MTV e alla majors grandi grandi grandi !!!!
Matteo

Particolare il percorso dei Fugazi.
Siamo stati abituati a gruppi che hanno proposto buona musica fino a che, il successo,
le etichette, o le menti dei componenti, hanno deciso di riciclare se stessi e la loro
musica pur di non lasciar affondare la loro decrepita piroga. I Fugazi sono tra i pochi
gruppi che hanno saputo evolvere il loro sound, spaziare e inserire ad ogni disco
contaminazioni che hanno contribuito alla crescita artistica dei nostri. Non un'involuzione
verso melense melodie stucchevoli ma una ricerca della melodia per il conseguimento di
un modo di far musica sempre nuovo.
The Argument è un gran disco, un percorso ben definito che spazia tra il sound Fugazi
per noi noi piu' conosciuto a vere e proprie novità dal punto di vista compositivo e
interpretativo. 
Luca

Come già diceva Paolo, il giorno in cui i Fugazi decideranno d'incidere un disco di
scorregge vorrà dire era venuto il momento di farlo. Se questo disco non vi piace
significa che non siete ancora pronti.
Luca

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