Sugar - Copper Blue (Creation, 1992)

"…Another big explosion…". La migliore creatura degli Sugar, che brilla per intensità, ci introduce in medias res senza tanti preamboli. The Act We Act e A Good Idea segnano già il trionfo delle (tante e diverse) chitarre mouldiane, capaci di trasmettere ogni tipo di emozione. Gli sbarramenti sonori dei ritornelli evocano la pienezza di un solare aldilà. Ma la grandezza indiscutibile di Bob e dei suoi consiste nel rendere possibile la coesistenza fra il giallo dorato accecante di una musica senza pause ed il blu rame dei testi, di solito pervasi da una grande malinconia, mai arrendevole o nichilista proprio grazie alla musica. Mai come in questo caso, dunque, dovremmo stare attenti a non separare mai i due aspetti, l’uno funzionale all’altro e presenti insieme fin dalla copertina dell’album nei rispettivi colori.
Ossidato da Bob Mould, il rame della nostra recita (The Act We Act) rivela la sua anima, oscura, blu, "once the final curtain has been raised". Attraverso un’enciclopedia delle emozioni e delle domande umane, la vita si svela in tutta la sua incomprensibile complessità.
E, alla fine, la Speranza è ineludibile, sembrano volerci dire gli Sugar: "In a night of despair / only one light is there / it’s the man on the moon / sayin’ goodbye to you / if you’re holding my hand / as the earth turns to sand / … / and as strange as it seems / if you wish all your dreams / will come true after all" (Man On The Moon). Amen.
Uno dei miei, peraltro, non si avvererà mai: vederli dal vivo (…ma la speranza non era ineludibile? Magari si riformano…NdClov).

aggiungi il tuo parere