Plug Research

Plug Research, www.plugresearch.com, è un'etichetta californiana che si occupa di elettronica, ma lo fa in una accezione molto particolare ed interessante: tratto comune ai vari nomi del suo catalogo è la propensione per una certa sperimentazione nei suoni, unita però ad una vena melodica mai scontata. L'unione di questi due elementi crea veri gioellini sonori, originali ed interessanti, debitori sia ad Eno che in un certo senso ad Aphex Twin, riletti in una chiave a volte più vicina alla forma canzone.
Da ricordare le grafiche particolari, sempre molto taglienti, a cura di Low Culture, www.lowculture.com.

Dntel - Life Is Full Of Possibilities (Plug Research, 2001)
Dntel - Anywhere Anyone EP (Plug Research, 2001)
Ho ascoltato Dntel per settimane intere, le sue canzoni delicate e intimiste mascherate con una coltre di effetti, blips ed elettronica varia hanno un vero effetto placebo: uno strumento di cura. Pare saperlo Jimmy Tamborello, dato che in copertina c'è una ambulanza giocattolo e l'interno del digipak è organizzato come una confezione di medicinali. D'altronde Jimmy ha curato gli animi di innumerevoli ascoltatori di indie rock ed elettronica, dato che ha fatto parte di bands come Further, The Tyde e Strictly Ballroom e pubblicato su etichette come Sub Pop, Darla e 555; ora milita nei Figurine ed è già stato ospite di Sodapop con lo split James/David Figurine, dove già notavo la sua maestria nel miscelare tecnologia e sentimenti. Dntel è il suo principale progetto solista e questo il primo vero e proprio album, letteralmente guarnito di ospiti: il primo brano, la triste Umbrella, si avvale della voce di un ex-Strictly Ballroom, Chris Gunst, ora Beachwood Sparks, ed è quanto di più struggente possiate ascoltare: "Puoi provare a girare la città all'incontrario come un ombrello se vuoi, ma non ti faranno provare, e chi sa cosa troverai?", mentre rumori di pioggia fanno spazio ad un crescendo di fredda batteria digitale. Segue Anywhere Anyone, splendido pezzo, vero carrillon sonoro contornato da un drone avvolgente: ciò che colpisce è la perfetta coesione del fattore emotivo-cantautorale con l'elettronica romantica ma mai stucchevole, il risultato è da brividi... Dopo la rarefazione digitale di Pillowcase, capace letteralmente di fermare i battiti del vostro cuore e passati indenni anche attraverso le fredde e implacabili geometrie di Fear Of Corners, ci troviamo alle prese con Suddenly Is Sooner Than You Think, dove alla voce troviamo Meredith Figurine, guidata dall'incedere pigro di un basso e da alcuni ritmi meccanici non ben precisati, fino all'arrivo di una meravigliosa colata di feedback digitale: indescrivibile. Life Is Full Of Possibilities: senza dubbio, ma trovandosi letteralmente incastonati in questo drone, non si può far altro che subire, fino all'arrivo di una salvifica chitarra acustica che conduce il brano fino alla coda; lì ci aspetta con Why I'm So Unhappy Rachel Haden, ex-That Dog, che, facendosi accompagnare alla chitarra da uno come Brian McMahan, ex-Slint e ora The For Carnation, ci ninna sconsolatamente per cinque minuti con un sottofondo di melodie digitali andate a male. Dopo un bel pezzo ritmato pieno di blips e clicks come Fireworks, arriva la ciliegina sulla torta: alla voce c'è Ben dei Death Cub For Cutie (una delle band che mi ha maggiormente impressionato al Festival di Benicassim), il pezzo si chiama (This Is) The Dream Of Evan And Chan ed è la fine del mondo! Questa perla pop è avvolta ad inizio e fine in un delirio di feedback che ricorda Flying Saucer Attack, ma al centro vive di vita propria con la più bella melodia dell'anno, mentre la voce narra di una storia d'amore solo sognata: una goccia di sentimento in un mare di rumore. Resta giusto il tempo di ascoltare il rilassante finale acustico di Last Songs prima di gridare al miracolo: dischi così vorrei ascoltarne tutti i giorni...
L'EP Anywhere Anyone contiene la canzone stessa, più altri due pezzi interessanti, il primo è un remix della stessa Anywhere Anyone ad opera di Nobody, contrassegnato da un ritmo incalzante nella parte centrale del lungo mix e dall'aggiunta di qualche ulteriore effettino straniante, per un risultato complessivo decisamente notevole. L'altro brano è This Is How It Will Be All Over, giro di chitarra acustica eternamente sospeso tra archi incalzanti ed elettronica povera: molto più di una semplice b-side.

Soulo - S/T (Plug Research, 2001)
Chessie - Overnight (Plug Research, 2001)
Soulo è un duo che esordisce con questo mini album pervaso da sonorità al limite tra il post e l'elettronica, una delle direzioni sperimentate da molti musicisti in questi anni. Nonostante il genere sia inflazionato, le canzoni sono pervase da un'aurea di gioia malinconica, vero marchio di fabbrica di Plug Research, che rende l'ascolto veramente piacevole: se i brani entrano in testa e ci si ritrova a canticchiarne le melodie sul bus, è chiaro che hanno colto nel segno... Discepoli degli ultimi Tortoise, ma con strutture meno tese, Soulo partono da una struttura rock tradizionale, per poi virare sull'elettronica senza mai calcare la mano, costruendo piano piano una sinuosa mezz'ora di musica da cameretta veramente intrigante. Spiccano su tutte Whatever You Want, sospesa come una bolla a mezz'aria, e la malinconica Simple; un esordio molto piacevole, restiamo in attesa di altre struggenti melodie.
Chessie è un progetto che nasce per consentire a Stephen Gardner di esplorare un particolare concetto di viaggio: il viaggio in treno. Al lavoro da anni nelle ferrovie, Stephen è stupito ed affascinato dai suoni e dai rumori che si possono ascoltare in questo particolare mondo acustico: nella sua musica cerca di riprodurre tutto ciò con strumentazione classica, elettronica e suoni registrati, con l'aiuto di Ben Bailes. Il duo si occupa con Overnight in particolare dei viaggi notturni in treno, vero elemento dominante del disco, come si deduce facilmente dai titoli dei brani, come Electro-Motive e Cross Harbor Interchange. L'elemento narrativo non è comunque invasivo, tant'è che il disco si può ascoltare con piacere anche all'oscuro di questo sostrato, presi come si è tra melanconiche melodie di chitarra accompagnate da echi e riverberi. I sospiri ambientali di questo disco, un pò Kranky e un pò Eno, sebbene non rappresentino nulla di innovativo, sono ben calibrati, e procureranno non poche gioie ai loro ascoltatori: buon viaggio.

Safety Scissors - Parts Water (Plug Research, 2001)
Safety Scissors - Either Or EP (Plug Research, 2001)
M. Patterson Curry è un noto produttore di San Francisco, che col nomignolo di Safety Scissors è alle prese con Parts Water, il suo doppio album solista di debutto, in cui mescola principalmente house e techno, generi che mostra di conoscere a menadito. I due elementi principali del suo sound vengono però usati come strumento per descrivere vari aspetti dell'acqua, scelto come tema del disco, ma soprattutto le loro dinamiche vengono rilette in un'ottica più melodica e ambient-dub; vi è poi un'aspetto più pop di alcune canzoni, cui esempio sono Stormy Wheater e Your Beatiful Feet, houseggianti quanto basta ma decisamente melodiche e coinvolgenti, con linee vocali molto azzeccate. Usare gli stilemi house e techno al servizio del pop è una delle idee vincenti del 2001 (vedi Roger Sanchez con Another Chance), ma qui si collima più con gli echi del dub digitale dei primi novanta ed il risultato non è niente male. Durante lo scorrere del disco c'è una strana atmosfera di relax, ma il divertimento spesso si confonde con la malinconia, dando al tutto un effetto straniante. Nell'ascolto ci sono parecchi brani che colpiscono, come Before (Less), vero dubbone digital-techno oppure la triste (Water) Phone e nel complesso il disco è senz'altro riuscito. Consigliato anche per farsi una idea di come i confini tra un genere e l'altro possano essere infranti con gusto.
Either Or è un EP che precede di poco Parts Water, contenente quattro pezzi, la Before presente anche sulla lunga distanza, qui in versione estesa, e altri tre brani. Primo fra questi è un mix differente della stessa Before, in una stranita versione electro in slow motion. Gli altri due brani sono More e Over, il primo non è altro che una variazione sul tema, alquanto dilatata e differente dall'originale, il secondo è un breve pezzo sempre composto con i campioni di Before, ma minimale e rarefatto. Nel complesso un compendio interessante anche se non indispensabile.

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