AA.VV. - Kranky Kompilation (Kranky, 1998)

Una compilation a prezzo minimo (diecimilalire!) è un ottimo modo per conoscere questa etichetta che sta interessando un buon numero di persone, considerando anche il genere abbastanza ostico. La raccolta parte con Godspeed You Black Emperor!, uno dei migliori pezzi del disco, un estratto che si sviluppa per ben sei minuti, navigando in atmosfere rarefatte dal sapore fortemente cinematografico: consigliatissimo il loro f#a#infinity, con tre pezzi (!) per un'ora di musica. Si prosegue con Jessica Bailiff, cantautorato intimista su sottofondo epico-romantico in tipico stile Labradford, che sono più o meno rappresentati dal miglior pezzo del disco di Panamerican, Tract; Windy And Carl ci offrono un brano avvolgente che lentamente si trasforma e i grandissimi Low suonano una versione modernizzata del romanticismo più decadente. Molto interessanti anche le evoluzioni in direzione melodica(!) del suono degli Stars Of The Lid e lo strumentale di Roy Montgomery, che con la sua chitarra acustica illumina per concisione, in un ambiente afflitto da prolissità, male che colpisce decisamente il brano di Philosophers Stone, che prosegue indomito per minuti e minuti con un campione di piano e una voce che canta (mah?) in inglese con influssi orientali. Da segnalare ancora il crescendo sonoro dei Dissolve, che richiama i Cocteau Twins più sognanti. Pollice verso per Amp, Jessamine e Bowery Electric: troppo noiosi, nonostante tutto anche al suono Kranky c'è un limite!

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