Belle And Sebastian - I'm Waking Up To Us EP (Jeepster, 2001)

Occupati in questo periodo a dare gli ultimi ritocchi alla colonna sonora del nuovo film di Todd Solondz, Storytelling, i Belle And Sebastian ci regalano un assaggio del disco in uscita con il bellissimo singolo, tre pezzi inediti che formano in assoluto uno dei loro migliori EP, paragonabile in termini di magia e bellezza solamente a quei piccoli miracoli che furono in altri tempi Lazy Line Painter Jane e 3... 6... 9 Seconds Of Light. In I'm Waking Up To Us i Belle And Sebastian continuano a strizzare l'occhio agli anni sessanta e in particolare alla musica Northern Soul, con la piacevole novità di uno Stuart Murdoch che sembra per la prima volta disposto a giocare un po' di più con la sua bellissima voce. La canzone che dà il nome al singolo sembra la versione indie di un pezzo dei Love suonato trent'anni dopo, una meraviglia di psichedelia orchestrale che vi farà impazzire con le sue bellissime armonie dissonanti e i giochi di voce. Il secondo pezzo si intitola invece I Love My Car ed è una deliziosa festa di fiati e di gioia dove Stuart canta felice (e con una voce lievemente rauca mai sentita prima d'ora) il suo amore per tutto ciò che lo circonda, dalla sua automobile al suo cane al topo che vive sotto al pavimento di casa sua, una palestra dell'emozione che disintegrerà il povero cuore a tutti coloro che la ascolteranno. La canzone che chiude il disco, Marx And Engels (solo il titolo vale tutto il singolo!), è invece un perfetto pezzo in classico stile Belle And Sebastian, una storia delicata e sorridente a proposito di un ragazzo che cerca di abbordare una ragazza in lavanderia, mentre lei lo ignora del tutto e sembra interessata solamente a leggere il suo libro su Marx ed Engels. Ancora una volta, dunque, musica luminosa e bellissima dal nostro sorridente collettivo di Glasgow, una band che da anni ormai ci allieta con le sue canzoni delicate e spaccacuore e che con questo lavoro dimostra - se mai ce ne fosse stato bisogno - di non sbagliare proprio un colpo, ma anzi di migliorare e arricchirsi di sfumature nonostante gli anni che passano. Lunga vita ai Belle And Sebastian.

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Belle And Sebastian - Storytelling (Jeepster/White And Black, 2002)

Ricordo quando qualche anno fa il mio amico Lorenzo mi piombò in casa con quel disco rosso che si chiamava If You're Feeling Sinister. Era una serata piovosa di fine giugno, e la mia mente era occupata a pensare a chissà quale ragazza. Ne rimasi tanto affascinato che nel giro di pochi mesi i Belle And Sebastian divennero il mio gruppo preferito. Get Me Away From Dying, Fox In The Snow, Like Dylan In The Movies erano la colonna sonora di ogni mia giornata. Mi procurai Tigermilk, The Boy With The Arab Strap, tutti i singoli, e così via fino ad un paio di anni fa, quando in un soleggiato pomeriggio uscii dalla Berio di corsa e con il cuore in gola per andare da Pink Moon ad acquistare Fold Your Hands Child, You Walk Like A Peasant. Lo ascoltai ininterrottamente per un anno. Poi, improvvisamente, mi stufò. Non so perché, ma non sentii più lo stimolo di rimetterlo su. Lo trovavo un disco 'di maniera', non c'era più quella magia e dei dischi precedenti, e soprattutto di quel disco rosso. I due EP successivi (proprio belli) lasciarono ancora un barlume di speranza per aspettarsi un disco 'diverso', in qualche modo 'nuovo'. Ed ecco che mi ritrovo, emozionantissimo, ad ascoltare questo Storytelling. Che, pur essendo una colonna sonora, dell'omonimo film di Todd Solondz (quello di Fuga Dalla Scuola Media e Happiness), è un disco vero e proprio dei Belle And Sebastian. Un disco un po' atipico, a dire il vero: i pezzi cantati sono solo sei, il resto sono strumentali o dialoghi. Ma quei sei pezzi sono quanto di meglio i ragazzi hanno scritto negli ultimi anni: Black And White Unite, Storytelling (meraviglia), I Don't Want To Play Football, Wandering Alone, Big John Shaft, ma soprattutto la spiazzante Scooby Driver: un pezzo powerpop/mod, ballabile e quasi 'tirato'. Lo regalerò a tutte le persone a cui voglio bene. Sì, perché pure io voglio bene a qualcuno (oltre che ad Isobel).

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Belle And Sebastian - Fans Only DVD (Jeepster/White And Black, 2003)

In contemporanea con il nuovo album (anche se non più su Jeepster, bensì su major), esce l'attesissimo DVD celebrativo della band scozzese che negli ultimi anni più ha riscosso un seguito di fans in ogni parte dell'urbe terracqueo. Attesissimo perché, durante gli anni, la band non ha mai adorato farsi fotografare più di tanto, un po' per timidezza (riscontrabile anche nella nostra intervista), un po' per mantenere un'aura di mistero attorno a loro stessi. Diciassette i video qui presenti; video, tra l'altro, quasi mai andati in onda dalle nostre parti e praticamente tutti inediti. Il tutto accompagnato da interviste, live (anche in strada, con tanto di megafono), scherzi, momenti di relax, prove in studio, e così via. Ogni piccolo particolare è curatissimo, dai provvidenzialissimi sottotitoli (non so voi, ma io ho delle serie difficoltà a comprendere uno scozzese quando parla...), agli abiti 'di scena', alle cover scelte, alle miriadi di citazioni sparse qua e là tra i videoclip (da Dylan a Truffaut, tanto per citare le prime due che si colgono). Una band sentimentalmente 'umana', in tutto e per tutto: divertente, scherzosa, ma allo stesso tempo dolce e goffamente zuccherosa, una sorta di famiglia felice d'altri tempi dalla personalissima iconografia retrò. Come non innamorarsi, poi, di Isobel, quando sorride imbarazzata per non riuscire a ballare a tempo in Legal Man, oppure vestita da angelo in Century Of Fakers? E il suo cane Aldo? E la maglietta degli Smiths che indossa Stuart Murdoch ospite in un talk show brasiliano? E Norman Blake (Teenage Fanclub) guest star in The Wrong Girl? Per fans dei Belle & Sebastian, soprattutto, ma non solo, vista la qualità e il grado di 'entertainment' del tutto. Sappiate che vale ogni centesimo di quello che lo pagherete.

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Belle And Sebastian - Dear Catastrophe Waitress (Rough Trade, 2003)

Sì lo so, ne è passata di acqua sotto i ponti da quando è uscito questo nuovo lavoro a firma B&S, il fatto è che avrei dovuto occuparmi di questa recensione già un bel pò di tempo fa ma chissà per quale motivo la tenevo sempre per ultima. Appena uscito, il disco non ha avuto una gran bella accoglienza, per non parlare di vere e proprie stroncature. La cosa mi lasciò un pò amareggiato perchè, se non lo si è ancora capito, questi scozzesi, con almeno una manciata di canzoni, hanno rapito il cuore, mio e penso di tanti altri. Poi è arrivato il DVD a chiudere (purtroppo) un ciclo e lì devo dire che la prima volta che lo vidi mi sentivo un pò come una ragazzina dodicenne con l'apparecchio che sta in prima fila ad un concerto di Robbie Williams. Insomma, dopo un bel pò di ascolti, dopo il cambio di label, dopo l'uscita (sigh!) di Isobel Campbell (qui ben rimpiazzata per l'occasione dalla voce della più corpulenta Sarah Martin in Asleep On A Sunbeam), vi posso dire che trovo Dear Catastrophe Waitress davvero bello, forse non il miglior album della band, anche se sicuramente se la gioca con Fold Your Hands Child... ;ciò che si nota sin dall'iniziale Step Into My Office è una cura ancora più maniacale per gli arrangiamenti, nell'alternanza tra ritornelli e "cori a cappella". L'album suona indubbiamente più pop, studiato e quasi ballabile (Wrapped Up In Books): un pochino meno triste e orchestrale dei precedenti, nonostante la folta schiera di ospiti. Lo stesso brano che dà il titolo al disco (il quale fa riferimento ad una vecchia fiamma di Stuart, la stessa che, da come leggo, appare nella copertina di Tigermilk e, mi sembra, nel video di Century Of Fakers) ha un suo perchè se ascoltato e riascoltato. Non mancano comunque pezzi più malinconici che rimandano inevitabilmente a If You're Feeeling Sinister e in genere al primo e più ispirato periodo del gruppo (Piazza, New York Catcher e la splendida Lord Anthony). Rimane la solita delicatezza e leggerezza dei testi, "salingeriani"in qualche modo: a volte ironici, a volte spensierati ("All I need is somewhere I feel the grass beneath my feet, a walk on sand, a fire I can warm my hands. My joy will be complete) a volte più tristi ("I said goodbye to someone that I love, it's not just me, i tell you it's the both of us, and it was hard, like coming off the pills that you take to stay happy"), e, soprattutto, legati spesso con doppio filo al mondo della scuola e del college ("Tony at the back of the gym, smoke another one, your chances are slim"). Purtroppo più passa il tempo e più quest'attitudine e queste pulsioni da eterni adolescenti potranno risultare poco credibili, o peggio, studiate a tavolino. Comunque sia i Belle And Sebastian a noi continuano a piacere. Così come sono.

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