Isobel - Amorino (Snowstorm/Wide, 2003)

Sono realmente innamorato di Isobel Campbell, inutile negarlo. Lo ero quando suonava nei Belle & Sebastian, e lo sono tutt’ora, al terzo disco solista, il primo uscito da quando decise di staccarsi dalla band di Stuart Murdoch.
Ho ascoltato questo disco per mesi, per cercare di farmelo piacere fino in fondo. Intorno a metà disco, però, inesorabilmente desistevo, e passavo ad altro. Questa notte, invece, la magia di questo piccolo, perfetto, disco pop, si è presentata tutta d’un pezzo alle mie orecchie. Se avevo amato il progetto Gentle Waves, sono pronto per perdere la testa definitivamente per Amorino: un disco dolce, vario, malinconico ma sereno, pieno di idee e di teneri bozzetti retrò che sembrano disegnati con pastelli colorati. E così eccola a dilettarsi con il Morricone-style (la title track), la canzone jazz (The Cat’s Pyjamas), struggenti pezzi strumentali (October’s Sky, Why Does My Heart Hurt So?, Poor Butterfly), la bossa nova (Johnny Come Home), riarrangiamenti di vecchi pezzi (There Is No Greater Gold), sussurrate ballate pianistiche (This Land Flows With Milk), duetti alla Lee&Nancy (Time Is Just The Same, con Eugene Kelly dei Vaselines), ecc.
Un disco nostalgico e per nostalgici, del quale vi innamorerete. Magari dopo mesi, inspiegabilmente, come è successo al sottoscritto.

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