Pavement

"All'inizio eravamo dei ragazzini con tanto tempo da perdere. Stockton è un posto periferico e non c'è davvero nulla da fare a meno che non si trovi interessante l'idea di mettersi al volante della macchina e fare ogni sera il giro di tutti i bar della città".
- Steve Malkmus, Rockerilla, settembre '92.

La stessa storia di sempre... il rock'n'roll come mezzo di evasione dalla monotonia atavica della provincia. Del resto, sembra che, dopo la morte della scena di Seattle, la periferia sia diventata il centro e che i sobborghi abbiano scalzato le metropoli, ormai troppo sature e dispersive per essere promotrici di novità. Una cosa è certa: il progresso tecnologico e gli effetti negativi della suburbanizzazione sono da considerarsi idonei al rock'n'roll.


Discografia

Album: EP:
Stockton, California, 1989.

In uno dei garage di quella cittadina il duo formato da Stephen Malkmus (voce/chitarra) e Scott "Spiral Stairs" Kannberg (chitarra) forma il primo nucleo di quello sbilenco e rumoroso monolito che sono i Pavement sul finire degli anni '80.
L'EP Slay Tracks, uscito su Treble Kicker, la fantomatica etichetta di loro proprietà, è la prima cosa ad uscire dal garage/studio di Stockton. Il suono dei primordi è un'accozzaglia di melodie inusitate letteralmente sotterrate da scaglie elettriche di hyper-fuzz, sempre in bilico sul filo dell'annientamento, registrate inevitabilmente, più per necessità che per scelta, sopra un rudimentale otto piste. You're Killing Me sembra una cover dei Sonic Youth mentre Box Elder è davvero una cover dei Wedding Present ed è anche l'episodio più pop dell'EP. Il resto è una sequela di scorribande elettriche allo stato brado tra echi di No Wave e cigolanti synths à la Devo.
Con l'EP successivo Demolition Plot diventa sempre più lapalissiana l'influenza esercitata dai Fall (senti Forklift): gli stessi riffs portati avanti fino al parossismo sopra i quali Malkmus si esercita a blaterare dalle retrovie con le sue frasi prive di senso compiuto.
L'EP Perfect Sound Forever presenta invece una ben più manifesta inclinazione verso la melodia rispetto agli esordi. Episodi come From Now On e Debris Slide rappresentano le forme ancora larvate di quello che, non troppo tempo più in là, diventerà il suono che ha imposto irreversibilmente i Pavement nella storia del rock.
Da segnalare c'è anche Krell Vid-user, il tributo a Brian Eno, l'uomo che, come lo stesso Malkmus ricorderà più volte, ha esercitato una notevole influenza sul sound dei primi esperimenti della band.

Inclinato+Incantato, 1992.

Il 1992 è senza ombra di dubbio l'anno dei Nirvana, ma è anche l'anno in cui i Nostri, dopo aver girovagato qua e là per gli States, danno vita al loro capolavoro. Ci sono grosse novità per quanto riguarda l'assetto della band: un nuovo batterista, Bob Nastanovich, che si affianca all'altro rozzissimo percussionista Gary Young, e un bassista, Mark Ibold, da sempre fan del gruppo.

"Comprai il loro primo EP senza avere la minima idea di chi fossero. La copertina sembrava ok, il nome dell'etichetta, Treble Kicker, anche. Lo comprai, lo portai a casa e me ne innamorai subito. Finii con il comprarne altre copie da dare alla gente che conoscevo. Pensavo che fosse una cosa importante che la gente lo ascoltasse".
Mark Ibold, NME, 3 aprile 1993.

Nella settimana che va dal 13 al 20 gennaio dello stesso anno i Pavement registrano Slanted And Enchanted sopra un sedici piste nel loro garage di Stockton.
L'album provoca il primo movimento di transizione dal grunge (deperito nel momento stesso in cui è arrivato alla massa) alla noncuranza metodica lo-fi. "Inclinato e obliquo" sono proprio i due attributi adatti per definire il suono del disco; la struttura delle canzoni si stacca nettamente dallo sfruttamento di tensione tra verso e ritornello, tipiche del grunge, per far leva maggiormente sulle alternanze di vocale-consonante-vocale supportate, e talvolta anche sommerse, da chitarre scordate e da ritmi blandi trascinati avanti pigramente. Il suono della batteria dei Pavement sembrava un fustino del Dixan in confronto a quello ultraprodotto delle produzioni di Butch Vig. Eppure il fascino di certe melodie a scoppio ritardato, il loro crescendo lento e inesorabile ha sempre rappresentato un'alternativa per quelli che, come il sottoscritto, non ne potevano più di vedere i video degli Alice In Chains alla televisione.
Il disco, all'epoca della sua uscita, raggiunge la soglia delle 100.000 copie vendute, un risultato cospicuo per una indie band all'esordio sulla lunga distanza.
Qualche anno più tardi testate prestigiose quali Rolling Stone e Alternative Press annovereranno Slanted And Enchanted nella lista dei cento dischi più importanti della storia del rock.

Pioggia Sporca, Pioggia Sporca, 1993.

Dopo aver licenziato il '92 con la pubblicazione dell'EP Watery Domestic (bellissimo, tra l'altro) e un tour in Australia, la band decide di sostituire il quarantenne "batterista" Gary Young con Steve West, un amico d'infanzia di Malkmus. La Drag City, intanto, ristampa i primi tre EP in un unico album: Westing (By Musket And Sextant). Tra l'agosto e il settembre del '93 il combo si dedica alle registrazioni di Crooked Rain, Crooked Rain, questa volta però sopra un ben più moderno ventiquattro piste. L'album segna un netto giro di boa, dalla bassa alla media fedeltà. Le melodie sono di gran lunga più accessibili e dirette di quelle strambe e oblique del suo predecessore. Pezzi come Cut Your Hair e Gold Soundz sono i singoli che portano il nome dei Pavement dalle classifiche indie ai video su MTV. Non mancano comunque anche le tipiche ballate sciatte (Stop Breathin, Heaven Is A Truck, Fillmore Jive e Range Life) che aprono nuove interessanti prospettive sul progressivo sviluppo del suono. L'ultima, in particolare, è una country song il cui testo fa riferimento agli Smashing Pumpkins e agli Stone Temple Pilots. Per Malkmus era solo una canzone scritta dal punto di vista di un cowboy che trova divertenti i nomi di quei due gruppi. Billy Corgan invece non gradì le ironie e fece estromettere i Pavement dal cartellone del Lollapalooza.

Combatti Questa Generazione, 1995.

Nel giugno del '94, poco dopo l'uscita di Crooked Rain, Crooked Rain, Malkus e Nastanovich prestano i loro strumenti all'album d'esordio dei Silver Jews di David Berman, una vecchia conoscenza dei due, il cui nome è sempre presente nelle liste dei ringraziamenti degli album. Il '95 comincia con la band subito impegnata in sala d'incisione per Wowee Zowee, il famigerato terzo album, registrato a Memphis negli Easley Studios, casa base dei Grifters.
L'album, contenente diciotto pezzi, suona meno immediato del suo predecessore ma sa crescere d'intensità ascolto dopo ascolto. Molta critica all'epoca lo stroncò ma, a parere di chi scrive, è l'album della maturità e, allo stesso tempo, della fine di un ciclo. C'è la sensazione di non sapere che pesci pigliare in un mondo che si muove troppo velocemente. I testi sono quanto di più bizzarro la penna di Malkmus abbia mai scritto. Uno però, quello di Fight This Generation, sembra riferirsi direttamente a qualcosa:

"Sentiamo di non avere niente in comune con la nostra generazione; Fight This Generation è una risposta in puro stile punk-rock a tutto il gran parlare che si è fatto in questi ultimi tempi di Generazione X e tutto il resto, sentiamo di non farne parte. E' un modo per dire: fottetevi, noi non facciamo parte della vostra generazione, non facciamo parte del vostro fottuto rock alternativo".
Mark Ibold, Rumore, maggio '95.

Prese le dovute distanze da qualsiasi rischio di omologazione, i Nostri producono un suono sempre più ricercato e ponderato. La pedal steel guitar di Father To A Sister Of Thought è il proseguimento di quel discorso country intrapreso da Range Life, mentre We Dance è la prima ballata acustica della band. I pezzi si dilungano (o meglio, si dilatano) spesso in lunghe divagazioni psichedeliche di chiara matrice krautrock (senti Half A Canyon e Western Homes) oppure si risolvono nella schizofrenia pura (Serpentine Pad e Brinx Job). Di pezzi come At & T e Grounded poi, se ne sono sentiti davvero pochi in questi ultimi anni.
Un album variegato, meravigliosamente fuori di sesto, il cui fascino è rimasto inalterato anche col passare del tempo.

Stereo, 1997.

Nell'autunno del '96 i ragazzi sono di nuovo in sala di registrazione per scrivere un nuovo capitolo della saga. Alla consolle c'è Mitch Easter, l'uomo che aveva prodotto i memorabili esordi dei R.E.M.; Brighten The Corners nasce nel segno della continuità più che in quello dell'innovazione. L'attitudine punk degli esordi si ascolta solo in Stereo, il singolo apripista, mentre il resto dell'album denota una più marcata propensione verso la ballata: Date w/Ikea sembra una cover dei Byrds; Type Slowly ha un andazzo country alla Palace; Passat Dream ricorda qualcosa degli Stereolab ma è priva di mordente. A Brighten The Corners manca la brillantezza compositiva e la varietà sonora dei suoi predecessori, ma contiene anche capolavori quali Shady Lane e Transport Is Arranged, una ballata dal vago sapore prog, introdotta da un organo Mellotron che ha lo stesso suono di un flauto.
Brighten... non è un brutto disco, ma è l'inizio di una fase discendente che troverà il suo culmine con il successivo Terror Twilight, l'epitaffio della band datato 1999. Un disco tetro fin dalla copertina, che ci dà la sensazione di una band stanca che ha raggiunto il capolinea.
You Are A Light, Cream Of Gold e Ann Don't Cry sono le testimonianze di una decadenza con la loro banalità disarmante, mentre il jazzismo amatoriale di Speak, See, Remember e l'eterodossia beefheartiana di Platform Blues usufruiscono soltanto a sprazzi di una buona ispirazione. Per fortuna ci sono anche Major League e Spit On A Stranger che sono ballate grandiose all'altezza di classici come We Dance e Range Life. L'inquietante The Hexx è, oltre che un fosco omaggio alla chitarra di Tom Verlaine, anche la cosa meno Pavement che Malkmus & soci abbiano mai prodotto, a cui fa da contraltare il divertissement di Carrot Rope, che sembra la sigla di un cartone animato.
L'album è la conferma di una fine.

In rete: www.pavementtherockband.com il sito ufficiale, Pavement - l'alternativa in italiano, e' decisamente ben fatto e ricco di informazioni.

Le vostre monografie sono molto preziose, anche
perché permettono di confrontare i propri parametri di giudizio.
Concordo in pieno con i giudizi riguardo alla "decadenza"
della band. Credo tuttavia che la loro fine sia del tutto dignitosa,
e che comunque poco ci si potesse aspettare da un gruppo che
è riuscito nei primi tre album a dare tutte le possibili declinazioni
di un genere. I Pavement sono riusciti a far esplodere di senso
il nonsense, a farci emozionare da un suono sciatto a volte al
limite dell'insopportabile, a fare intellettualismo del punk.
Io li amo. Credo che nessuno oggi riesca ad essere sublime
e sciocco come furono loro; alcuni fanno il nome dei Grandaddy,
ma io non sono d'accordo, a questi ultimi manca la svaccatezza
e l'autoironia di Malkmus e compagni. Slanted & Enchanted è
il mio album incendiario, Wowee Zowee è quello da diseredati.
Anche Crooked Rain è un gran album, gli ultimi due sono solo passabili.
Alberto

Non condivido assolutamente il giudizio di Gualtieri
su Terror Twilight (a parte quello sulla copertina)
Franco Zocco

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