Zac Nelson – Domain Of Pure Speculation (Second Family, 2011)

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Torna su queste pagine una produzione della parmigiana Second Family Records, che stavolta è volata fino a Portland per pescare, in quell’inesauribile bacino, l’eclettico e poliedrico Zac Nelson, già conosciuto col nome di Hexlove; eclettico perché attivo anche come scultore e grafico, poliedrico perché in Domain Of Pure Speculation lo troviamo impegnato a cantare e suonare tutti gli strumenti, ma i due termini si adattano perfettamente anche alla muscia contenuta in questo disco.
Domain Of Oure Speculation è diviso fra parti in cui le percussioni la fanno da padrone e passaggi più rilassati, quasi ambient, mettendo in mostra uno stortissimo pop per voce, tastiere e batteria free che può ricordare i (rari) momenti migliori dei Get The People di Kevin Shea. Qui le cose sono però fatte decisamente meglio, più pop e free e meno compiaciute allo stesso tempo, coi battiti che danno spesso l’idea di andare per conto proprio, la voce, un morbido falsetto quasi femminile, che non si fa troppi problemi di adattamento al ritomo e le tastiere che macinano groove. Quando questi tre elementi sono compresenti il disco viaggia a mille, ma nemmeno dispiacciono i momenti di quiete, seppur relativa, quando la voce è in secondo piano e a duettare sono batteria e percussioni. Meno significativi sono i brani dove rumori ambientali sporcano il suono dei synth, ma ciò incide poco sulla qualità di un disco che col solo poker di pezzi iniziale, specie con la tanto breve quanto splendida Enter The Cage Of Time, si era già largamente aggiudicato la vittoria. Domain Of Pure Speculation è uno degli esempi di out-pop più inusuale divertente che ci sia capitato di sentire da un bel po’ di tempo a questa parte e spicca in un territorio, quello al confine fra genio e follia, inflazionato da troppi esibizionisti privi di talento.