Yann Novak – The Future Is A Forward Escape Into The Past (Touch, 2018)

Yann Novak è un musicista e curatore di mostre e già dai primi minuti di questo disco lo si può chiaramente intuire: la ambient scura di The Future Is A Forward Escape Into The Past, in pieno stile delle migliori uscite Touch, ha quel gusto “museale” che fa emergere il suono dal sottofondo di accompagnamento per portarlo in primo piano, magari accompagnato da elementi multimediali. Si tratta invece di sola musica, concepita a partire da una interessante rilettura del pensiero di Terence McKenna: le sue tesi degli anni novanta secondo cui una società si trova a guardare indietro quando è in decadenza sono interessanti, ma oggi più che orientare verso un neo primitivismo fanno pensare ad una rilettura che porta a nuovi nazionalismi… e il panorama si fa tetro. Disco allegro in effetti questo non lo è, con la sua quarantina di minuti di campioni cristallini e incedere lento ma costante: niente di nuovo nel campo della sound art e della ambient più “concreta”, ma la qualità di queste registrazioni è davvero sopraffina e ben sopra la media delle produzioni che trovate in giro. Un aspetto interessante è quello che i quattro brani, sempre in relazione alle tesi di McKenna, sono basati su una rilettura del passato musicale dello stesso Novak: ciò aggiunge benzina al tema della rielaborazione del pensiero e della musica attraverso il tempo, ma questi aspetti possono anche essere tranquillamente ignorati e si può fare spazio alla musica, che da sola la fa da padrona in questo gran bel disco.