Gli X-Mary sono un gruppo di San Colombano al Lambro, presso Lodi, che da un paio di decenni è riuscita a trascinare con se uno stuolo di appassionati nella loro musica, una mistura di energia e di orecchiabili senza pari. Su Sodapop, negli anni, abbiamo scritto di molti dei loro dischi, partendo da quell’A Tavola Con Il Principe nel 2006, passando dallo storica X-Mary al circo l’anno seguente, Tutto Bano del 2009 per poi saltare a Crudité nel 2015. Parliamo delle loro storia e dell’imminente concerto che li vedrà protagonisti questa allo Studio Foce di Lugano (insieme a Ruben e Michael Camillas ed ad Aurora Borealo) con Cristiano Alberici, voce e frontman del gruppo.
Salve Cristiano. Day Hospital, il vostro esordio, usciva giusto 20 anni fa. A tavola con il principe 18 e da maggiorenne è appena stato ristampato. Con X-Mary al circo portaste anche in Canton Ticino i vostri suoni fino a crearvi uno stuolo di appassionati.
Gli X-Mary sono un gruppo di successo? Che effetto farà guardare sotto al palco, vedere i propri fan invecchiati e nuove generazioni scalpitanti allo Studio Foce di Lugano?
Secondo me no, però ai nostri concerti viene un sacco di gente e rimango basito ogni volta.
Non direi di successo, proprio no, anche se in realtà A tavola con il principe è stato ristampato quattro volte negli anni, nel 2024 anche in vinile, mentre per Day Hospital abbiamo fatto una scelta diversa. Pur essendo stato richiesto più volte abbiamo deciso di lasciarlo nel limbo delle prime 500 copie vendute, chi è arrivato in ritardo non ha più avuto occasione di recuperare, omaggiando in qualche modo chi c’era al tempo. Non sappiamo comunque perché questo sia successo, nella nostra carriera abbiamo sempre cercato di tenerci distanti dal mondo mainstream e commerciale, anche rifiutando la TV ai tempi nei quali ci fu offerta per la nostra idea del Do It Yourself che da sempre ci contraddistingue. Siamo rimasti identici, non abbiamo brani tutelati dal diritto d’autore, collaboravamo con etichette che hanno la medesima visione e rifiutiamo qualsiasi offerta fuori dal nostro canone. È quindi sempre stupefacente percepire come questo disco e la nostra musica venga accolta, ad interessare le persone ed ad attirare una grossa fetta di pubblico molto giovane. Passano gli anni e la gente, anche con 20 anni meno di me, mi scrive spesso e calcola che rifiutiamo dalle 30 alle 40 date all’anno per una scelta nostra interna, in modo da poter equilibrare la musica dal vivo e la nostra stabilità.
Vi conobbi ai tempi di X-Mary al circo, il vostro terzo album, periodo nel quale iniziaste a suonare in maniera regolare a Lugano. Era il 2008 e da che ricordo avete letteralmente surfato sui generi musicali, fra punk, pop, colore e follia, cambiando sempre ma rimanendo sempre personali, inserendo pillole di saggezza popolare, slanci d’amore, citazioni pop e deliri vari. Li avete shakerati in album che vengono tenuti con affetto da chi vi ha incrociato ma…com’è nato il tutto? Come siete arrivati alla vostra poetica ed al vostro mix unico?
Io e Gianluca terminammo gli studi fra il 2004 ed il 2005 ed andammo a vivere insieme per affrontare la questione musicale in toto. Ci conoscemmo perché era produttore e fonico della mia band precedente, gli Stupid Family, e dopo ogni prova del gruppo ci fermavamo ad improvvisare continuamente. Da qui il nostro eclettismo che è stato il nostro punto di forza. Abbiamo sempre mischiato tutto quello che ci viene in mente. Il gruppo come lo conosci ora si è formato poi in seguito ma tutto nasce da lì. Per quanto riguarda poi le citazioni alle nostre canzoni è buffo ma molti dei nostri fans ci manda in continuazione fotografie scattante davanti all’Ospedale Maggiore di Lodi (da Ospedale Maggiore. Brano di A Tavola con il principe, ndr.).
X-Mary – Ospedale Maggiore
Molte delle vostre canzoni sono diventate parte dell’immaginario personale e di crescita di molte persone, colorandone in qualche modo l’esistenza con una declinazione della musica italiana unica. Se doveste indicare delle aspirazioni o degli artisti che in qualche modo vi hanno tenuto a battesimo o sono stati dei fari verso ai quali riferirsi quali potrebbero essere?
Siamo sempre stati pazzerelli. Non ci piaceva provare quindi il nostro metodo da sempre fu quello di incontrarci ogni tot di mesi per comporre e registrare decine di pezzi ad ogni sessione. Gianluca ed io eravamo gli ultimi punti fissi di una formazione che si è poi stabilizzata nel tempo. Abbiamo avuto tantissimi ispiratori, Germs e GG Allin per quanto riguarda il punk, ma anche Luca Carboni e Pino Daniele, tutto Napoli Centrale, la samba e la bossa nova brasiliana anni ’70, gli Smiths ed i Duran Duran. Siamo una band quindi ognuno di noi ha diversi ascolti, dal umorismo al jazz alla classica ma poi riusciamo in qualche modo ad introdurli nella nostra musica.
In Canton Ticino vi ho visti suonare diverse volte, una volta addirittura condividendo il palco con voi, spesso accompagnati dagli amici Camillas (poi dai Crema), che saranno con voi anche in questa occasione nelle persone di Ruben e Michael. Che tipo di rapporto vi lega a loro ed in generale che tipo di rapporto si crea fra i gruppi? Quello musicale è un mondo di aiuto e sostegno o di rivalità alla Oasis Blur o Beatles Rolling Stones?
Abbiamo sempre vissuto con entusiasmo la questione anche perché non abbiamo mai voluto diventare un gruppo alla moda. Abbiamo tantissime amicizie in ambito musicale che coltiviamo da 30 anni, sia in Italia che all’estero (per quanto riguarda me, lavorando anche nel Booking per l’organizzazione di concerti). Abbiamo avuto visioni diverse fra gruppi ma non ci sono mai stati problemi. Con i Camillas ci conoscemmo perché all’uscita di una compilation della Tafuzzy nella quale fummo inseriti ci invitò a suonare a Pesaro, stringendo subito una grande amicizia. Facemmo diversi tour insieme, un 7 pollici, per poi rinchiuderci in una cascina a San Colombaro insieme a Fabio Magistrali, il nostro fonico di fiducia da sempre, vero e proprio membro aggiunto della band.
Cos’è il Canton Ticino per voi? Cosa significa?
Per noi è come una seconda casa avendo stretto dei rapporti molto forti con diverse persone del posto. Fu un po’ un amore a prima vista perché conoscemmo delle persone (in rapporti poi attenuati con il passare degli anni e degli impegni) attive nel settore dei concerti e della musica dal vivo che sono diventati amici molto più di agganci e questo è molto importante.
Ricordo in effetti periodi nei quali eravate praticamente di casa…
Certo, calcolando che abbiamo fatto dal 2004 al 2016 ad essere praticamente sempre in giro a suonare, in Italia ed un po’ in Europa. Suonavamo tantissimo e tutte le nostre energie andavamo lì. Le ferie per anni sono state spese in occasione dei tour e, come ricorderai, eravamo dei super festaioli e non ci siamo mai tirati indietro.
X-Mary live – Rüsümada/Le tre bellezze della vita, Live @ Blah Blah 11/05/19
Cosa avete preparato per l’occasione? Dobbiamo aspettarci qualcosa di speciale? Vi concentrerete su A Tavola col Principe oppure la vostra salita a Lugano è slegata dalla ristampa?
Siamo sempre senza regole, nel senso che A tavola col principe è stato il nostro disco di maggior notorietà (mi pongo anche la domande del perché, visto che apprezzo moltissimo anche i nostri successivi come Green Tuba) ma tanta gente dice che dentro a quel disco ci sono dei brani veramente iconici. Dal vivo comunque faremo quello che ci pare come di consueto, calcolando che non facciamo nessun tipo di prove, i brani cambiano continuamente, la lunghezza ed i testi, facciamo quel che ci pare senza regole, seguendo l’istinto.
Non sapendo se la radio svizzera vi passerà in onda come diresti in tre frasi chi sono gli X-Mary, cosa suonano e perché venire alla serata del Foce come te la giocheresti?
Per questo c’è una definizione che ci affiliò Mirko Spino di Wallace Records, uno dei nostri storici produttori, che racchiude un po’ tutto questo e devo proprio cercarla, eccola: Il miglior gruppo pop tropicalista della storia della cucina.
Come dargli torto del resto?
Fra di noi parliamo principalmente di vini e pietanze, non c’è nient’altro in realtà.
Amen