Whitney Johnson & Lia Kohl – Translucence (Drag City, 2025)

For Translucence è innanzitutto un fortunato incontro. Lo è perché ci presenta due musiciste con base a Chicago, la violoncellista Lia Kohl e la violista Whitney Johnson, che portano in dote discografie, visioni e tocchi a noi ancora oscuri. Il loro suono sembra sospeso fra le corde dei loro strumenti, aereo nei 4 lunghi brani numerici che attestano la collaborazione.

65/66 non è suono cinematografico, non trasmette immagini bensì diverse densità, colori ed umidità, trasportandoci direttamente all’interno di una nuvola.

Le frequenze di 48/50, fra bordoni bassi e sibili ricordano a tratti un segnale radar disperso in un gorgo, una flebile traccia di presenza in un’insieme nel quale perdersi è terapeutico, quasi una deprivazione sensoriale che ci riaggiusta con la sua densità. Campionamenti lirici vengono impastati, in una sorta di legame con un mondo terreno ormai sempre più lontano, quasi attorcigliati sulle corde della Johnston.

73/74 è la notte, dei tasti con delle note a perdere, le onde del rumore di lanci nel cielo. Un suono che è ancora una volta pura narcosi, che scioglie i nodi e che ci riporta ancora una volta all’incrocio mmfra musica folk, psichedelia ed ambient, crogiolo di nelle perdizioni sonore.

54/56 brulicante ribollio, che sembra rimanere fra l’oscurità e la luce, con una linea melodica sopra un torbido mare gonfio e dubbato, creando il giusto contesto per svisate sonore stridule e leggiadre.

For Translucence è massa viva, vibrante ed in movimento. Un mondo a sé che per 40 minuti ci invita nel colloquio e nel gioco di due musiciste sopraffine.