VV.AA. – III° Tagofest (Coproduzione, 2009)

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Fa un po' tristezza pensare che questa, che doveva essere la celebrazione di uno dei festival indipendenti più rinomati della penisola, si trasformi in un epitaffio a causa della chiusura del Tago Mago, locale che per anni ha proposto una programmazione di gran livello e appunto, ospitato cinque edizioni del Tagofest. Più positivamente possiamo però considerare questo DVD come un felice amarcord, nonché testimonianza dello stato dell'arte della musica italiana più di confine. Girato durante la terza edizione, quella del 2007, il film presenta quindici pezzi, uno per ogni gruppo (in ordine di apparizione: Larsen Lombriki, Be Invisible Now, Afraid!, Airportman, Miranda, Harshcore, Almandino Quite Deluxe, With Love, Fuzz Orchestra, Musica Da Cucina, Dadamatto, I/O, Ovo, Tiger! Shit! Tiger! Tiger! e Jelaous Party) presentato, secondo la tradizione del Tagofest, ognuno da un'etichetta… Filmato e montato da Nicola Quiriconi, non si tratta, fortunatamente, delle solite, banali riprese live, ma di filmati che rielaborano i materiali girati sul palco in quei giorni, creando dei veri e propri video. Le soluzioni stilistiche, mai ripetitive, sono studiate ad hoc per ciascuna performance, cercando di cogliere lo spirito di ogni artista: per i gruppi d'impostazione più tipicamente rock si ricorre a schemi già noti, (alternanza totale/particolare, zoomate, un'evidente fisicità), mentre per i gruppi meno canonici ci si può sbizzarrire. Abbiamo così il lento carrello laterale con gli strumenti in primissimo piano per gli Airportman, il montaggio epilettico che sottolinea la schizofrenia di Miranda, le immagini rallentate e le sovrapposizioni per Musica Da Cucina. Summa di tutto, non a caso posti in chiusura, i folli Jelaous Party, che fra opposizioni bianconero/colore, schermo frazionato in più parti, immagini in negativo, utilizzano tutti i codici possibili e immaginabili, al servizio, tra l'altro, di un gran pezzo.
Quindi un DVD piacevole, sia preso in pillole, saltando da un capitolo all'altro, sia seguendo la sequenza data; all'eclettismo di cui dicevo fanno da contraltare alcuni elementi ricorrenti che donano all'opera una cera unità stilistica: la gamma di colori limitata, i forti contrasti, la prevalenza di toni caldi.
E per chiudere in bellezza, arriva la notizia che il Tago Mago rinasce a nuova vita come organizzazione di eventi: lo spirito continua.