Uochi Toki are dead.
Al primo ascolto e’ lampante.
Finalmente hanno fatto un disco brutto.
Dopo 15 tentativi di farne uno brutto (tutti miseramente falliti), al sedicesimo ci sono riusciti. Concludo il primo ascolto di tutte le tracce, e ne sono quasi contento. Sono umani, allora. Avevo forti dubbi su questa cosa, onestamente.
Bene, possiamo passare ad altro, visto che escono dischi nuovi ad ogni minuto e invece ogni produzione Uochi Toki ti tiene incollata per giorni, settimane, mesi.
Mi si incastra nell’autoradio il cdr che mi sono fatto col loro digitale appena acquistato. Volano madonne come coriandoli a Carnevale.”Perche’ smadonni ogni volta che parli?” mi fa un amico. “Scusami hai ragione, non sono ancora riuscito a farlo anche mentre dormo, ma ci sto provando, te lo garantisco“.
È chiaramente un segno del destino, penso. E con “destino” vengono pure un sacco di madonne in rima baciata. “…Io vorrei non vorrei ma se vuoi… cantava Toni Effe se non erro.
Si deve andare di secondo ascolto, quindi.
Il cdr non ne vuole sapere di uscire.
Ma sai che quasi quasi, non è poi così male…
Dovrei andare a casa ma non riesco a fermare la macchina e di conseguenza l’ascolto. O forse è viceversa, chissà.
Massi, buttiamo via altri 5 pound di petrolio e facciamoci sto giro sul lungomare della Calabria Saudita inglese.
L’unica cosa che mi perplime di questo disco (notare il “perplime” pensato e scritto giusto al primo colpo, senza ChatGPT e stampelle virtuali da invalidi mentali indotti…questa e’ classe, coglionazzo (cit.) ):i l flusso vocale di Napo presente solo in una traccia, la prima, e appare addirittura come un feat., come Lapisniger Napo.
Questo significa che quindi oggi Uochi Toki è solo Rico e che Napo ha abbandonato la carretta?
Questo significa solo una cosa: che alla prossima mail di Rico si deve rispondere come sempre con lui: “un nuovo Uochi Toki? brutti stronzi ditemi quanto devo cacciarvi su Paypal”.
Uochi Toki Collective, “Litost” (autoproduzione, 2024)
