Ultravixen – Avorio Erotic Movie (Wallace, 2008)

ultravixen

No, amici niente tettone all'orizzonte, anzi, banane au go-go, ma non quelle che lucidate guardandovi film di Meyer, bensì quelle che accoppiate con giubbotto di pelle e palla da booling fanno automaticamente rockenrolla. Ricordate Catania? Pensavate che finito il noise ed il post-rock e dopo che il circo aveva lasciato la città si fosse portato via tutti i freak della zona? Sbagliavate, infatti negli Ultravixen oltre a qualcuno dei Jerica’s mi pare che ci sia batteria e chitarra dei Jasminshock e per quanto distanti dall'esperienza precedente direi che reta ancora qualche scoria grazie a cui è facile capire da dove vengano i tre.
Qualche segno da stagione noise/post-rock figlio di Brainiac, Slint o Albini rimane e non è neanche un male, dato che li differenzia dal 90% dei gruppi rockenrolla con dadi e fiamme tatuate sulle braccia e che suonano uno identico all'altro. Quindi ritornando ad Avorio Erotic Movie dicevamo rock'n'roll garage con scorie Touch And Go e suono con tutti i crismi delle grandi occasioni dato che il disco è registrato da Pippo Baresi e masterizzato da Bob Weston a Chicago. Divertenti e con un gran tiro, vintage ma non troppo, retrò ed anzi, proprio diversi grazie al loro background, ballabili persino per Fonzarelli e Pinky Tuscadero, ma fini quel tanto che basta per non suonare troppo datati. Un disco suonato e prodotto con molta perizia, diciamo che la sua intelligenza tutto sommato è proprio il fatto di non voler essere diverso da ciò che è, ovvero un lavoro fatto per rendere live (per quel che ricordo i Jasminshock erano un buon gruppo dal vivo) e per fare divertire tre catanesi cresciuti fra rock indipendente, noise e musica che come direbbe Giorcelli "fa sudare".