Ultraviolet Makes Me Sick – Stuck In The Room Full Of Mirrors (Urtovox, 2008)

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In questo periodo tutto intorno a me parla di elezioni e divisioni varie tra buoni e cattivi, eppure io non ricorderò l'Aprile duemilaeotto per questo, ma per le mie serate in cui, al ritorno dall'ufficio, mi ascolto questo disco sdraiato sul divano, mentre fuori piove ed il cielo è scuro. Il grigiore politico e metereologico viene cancellato da atmosfere lisergiche e sognanti a base di rock psichedelico imparentato col post-rock, in canzoni dove sono presenti sempre le tastiere e spesso le voci: insomma gli Ultraviolet Makes Me Sick sono un po' cambiati e ci hanno azzeccato in pieno…
Rispetto ai primi due dischi la componente psichedelica si è fatta più forte, sempre mantenendo le coordinate "cinematografiche" e una delicata venatura jazz; con l'aggiunta in quasi ogni brano del cantato di Umberto Provenzani le canzoni prendono corpo, a differenza di altre band post-rock che non hanno convinto con questo cambiamento: a completare l'amalgama coeso ci sono qua e là spruzzate di elettronica. Stuck In The Room Full Of Mirrors è un disco adulto e maturo, che ha  pochi rivali nel panorama post ubriacatura da GYBE!/Mogwai e non solo in Italia: ne è passato di tempo da quando li vidi dal vivo nel 2000, ma per fortuna almeno non invano.
Credetemi, anche se dentro al disco fa una comparsata il nostro Andrea Ferraris e Gianmaria degli UVMMS ogni tanto scrive su Sodapop, non vi sto raccontando quella dell'uva (come si dice qui a Genova): questo è davvero un discone, non ha bisogno di spintarelle, basta metterlo sul lettore e rende subito l'idea… E l'idea di questo disco arioso, sognante e malinconico è perfetta non solo per questa primavera.