I Big Thief continuano a far da promotori di gemme oscure del folk della grande terra. Se l’anno scorso era stata Mary Elizabeth Remington ad essere toccata dalla loro spinta in questa stagione è Tucker Zimmerman a salire alla ribalta, strappato al suo buon retiro belga. 83enne, ha inciso dal 1969 al 1983 collaborando anche con Tony Visconti, prima di ritornare a sprazzi nel nuovo millennio con una serie di lavori nuovi e ristampe che lo riportano sulla cresta dell’onda.
Dopo una serie di concerti di spalla alla band nel 2022 Tucker e la moglie Marie Claire vengono portato per due settimane in New England, dove si rinnova la magia. La voce di Tucker è profonda ed espressiva, i suoni puliti ed assennati, rispettosi, viene accompagnato sovente da Adrianne Lenker ai cori e ci serve brani che sembrano scuotersi l’inverno di dosso, risvegliandosi. Una toccante Lorelei che ci scioglie come neve, la costante impressione di ascoltare un musicista che abbia molto da raccontarci e che abbia scelto la maniera migliore per farlo. Non conoscendo i trascorsi di Tucker è semmai complicato inserire Dance Of Love in una prospettiva generale, ma potrà essere un lavoro da farsi successivamente, già il fatto che sia arrivato ad un disco nuovo alla veneranda età e che questo sia emozionante ed onesto mi basta per il momento. Il duetto con la moglie in Leave It On The Porch Outside vale il prezzo del biglietto ed in generale l’incastro fra una voce che sa di pietra e tabacco con gentilezze strumentali e vocali funziona sempre, sa d’altri tempi e di stiri al caminetto. Giochi di tromba e risate, per sciarade linguistiche in The Ram-a-lama-ding-dong-song ed una Don’t Go Crazy che sembra il commiato ad una persona cara.
Tanto in 10 brani, un mondo intero che parte dal folk e ci finisce addosso:
Il disco perfetto per questa stagione forse? Vedremo, noi lo faremo girare e chi lo sa…
Tucker Zimmerman – Dance of Love (4AD, 2024)
