Trax – Notterossa/Rednight (Smallvoices, 2008)

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Oggi da parte di molti rockettari si è risvegliato un interesse per la musica elettronica più rumorosa ed estrema, portando in auge band che lambiscono noise, industriale e sperimentazione, ma a volte senza una profondità o una autenticità che diano davvero spessore ai loro dischi. A tutti quelli entrati in questi anni nel mondo straniante e affascinante dei generi di cui sopra, consiglio davvero l'ascolto di questa ristampa di Notterossa, non solo un documento storico, ma soprattutto un gran disco.
La storia e le modalità operative del collettivo Trax, un network pre-internet in cui fruitori e musicisti/artisti erano legati dalla posta tradizionale, la troverete descritta all'interno del bel packaging con tanto di immagini sia "tangibili" che digitali, in grado di rendere l'aspetto più legato alla notevole componente visuale del progetto; resta il fatto che a prescindere dalla interessante storia di Trax e dalla ricorrenza dei venticinque anni dalla uscita di Notterossa, questo lungo cut-up di trentaquattro autori di sette nazioni differenti ha ancora del sorprendente. Suoni e rumori mescolati con il copia e incolla di nastri, echi di canzonette, tutto compone questo flusso che scorre per quasi un'ora non mostrando per nulla l'età, anzi… è davvero un disco fresco e notevole! Il secondo disco di rielaborazione/tributo ad opera di Gianluca Becuzzi, dal titolo Rednight, è una rielaborazione del disco originale, con l'aggiunta di nuovi campioni, per un risultato "attualizzato" e composto stavolta usando le tecniche digitali, con un esito finale diverso ma comunque interessante e gradevole: il risultato sono delle atmosfere ambientali e rarefatte dalla grana non troppo fine… il nuovo che avanza in questo caso non è niente male.