Tocotronic – Golden Years (Epic, 2025)

Ormai un’istituzione, dei Tocotronic si può dire molto, ma alla luce di questo ultimo Golden Years forse sarebbe giusto collocarli nella loro reale grandezza. Uscito in sordina almeno alle nostre latitudini per un’abitudine a sottovalutare le uscite internazionali non angolofone si conferma ancora una volta disco dalle qualità spiccate. Ormai da anni in grado di avvicinare attitudine lo-fi a slanci produttivi ora intimi ora ampi Golden Years si apre con una dichiarazione d’intenti: Der Tor ist nur ein Traum è una canzone a cuore aperto su amore e morte e sembra essere una faccia della medaglia. Già, che la corrispettiva Bleib am Leben è pura consolazione da due note sfasciate e dolci. Sembra ci sia un bisogno di leggerezza, di passare sopra alle cose da parte di Dirck con Lowtzow quasi librandosi, sostenuto da Jan Müller ed Arne Zanotti come sempre a basso e batteria rispettivamente. I cori di Golden Years sono adatti ad un cantore che ripesca aneddoti e stralci di passato, sfiorandoli appena con melodie e suoni. Poi un graffio, Ein Rockstar stirbt zum zweiten mal mostra che si può giocare fra suoni più sporchi e lustrini come il trucco sbavato dopo un concerto od un ricovero inaspettato per un tocco glamour che da anni è la loro carta bonus. Chitarrina, ritmica veloce e scattante e l’immagine di tre musicisti che raccontano e vivono la loro Germania come fosse un mondo immaginario e da raccontare.
Noi ascoltiamo rapiti e ripassiamo una grammatica ed una musicalità sempre sorprendente. Ci commuoviamo quando le voci femminili sostengono Dirk nei suoi anni asociali, trasportandoci in una melodia sognante, quasi narcotica. Niedrig unisce suoni folk e western, il suono di una molla ed una voce cadenzata per un piccolo capolavoro sonoro. Poi suoni come alla festa del liceo, come quella leggerezza da John Huges ed un filo di r’n’r a covare sotto la superficie. Ancora una volta i Tocotronic riescono a portarci nel loro mondo, guidandoci fra i suoni e le immagini, come nessun altro. Ci godiamo le pennate di chitarra, il volo di Wie ich mir selbst entkam, l’atmosfera.
Tocotronic è la dimostrazione che la dicitura pop-rock può avere la sua valenza anche nel 2025, in uno scibile che va dall’intimità alla gioia alla rabbia, riuscendo così a raccontare il nostro mondo, anche se da molti non verrà compreso.
Fidatevi.