Tanto erano alte le aspettative per il nuovo Titor quanto gigantesca è stata la delusione nel notare che dei nove pezzi dell’album quattro sono i medesimi dell’EP d’esordio. Proprio quei quattro monumentali anthem post-core che ormai un anno orsono mi ero trovato a cantare a squarciagola durante un loro live act genovese. Musicalmente l’impatto dei Titor è sempre frontale e senza fronzoli. Derive di hardcore piemontese mescolate con una maturità ed un disincanto ideologico culturale da lasciar senza fiato. Ancora una volta ciò che colpisce più duramente è proprio l’uso delle parole: capaci di aggredire attraverso un’amara introspezione e una visione della solitudine esistenziale molto attuale e credibilissima. Se amate Negazione, Rage Against The Machine e il rock ‘n roll più rabbioso e disperato degli ultimi trent’ anni questo è il vostro disco. “Nel tempo e nello spazio nascondo il mio dolore, esalto la certezza di un margine d’errore.” Commovente cover di Ivan Graziani (Motocross).
Titor – Rock Is Back (Inri, 2012)
