Tindersticks – Ypres (Lucky Dog/City Slang, 2014)

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Non sorprende affatto vedere i Tindersticks, rinomata band inglese di “pop orchestrale da cameretta”, alle prese con un lavoro musicale di sonorizzazione di una mostra museale permanente. Passati, tra i fasti di critica e pubblico, gli anni ruggenti dei Novanta ora il gruppo di Stuart Staples, un po’ ingolfato quando si tratta di forma canzone, rida fiato all’antico amore per i lavori che abbracciano la musica in senso lato.  E se i vecchi Tindersticks si erano lasciati apprezzare per il piglio e la qualità delle loro colonne sonore per film, ora la scommessa è quella di una musica “senza inizio e fine” come dicono loro stessi, che sappia raccontare una mostra permanente sulla “Grande Guerra” visitabile presso l’In Flanders Fields World War One Museum. Parte dalla cittadina belga di Ypres (lo Ieperfest che si tiene in loco è molto noto nell’ambito hc/metal) la scommessa di Staples, proprio lui ora il detentore del marchio Tindersticks e autore di gran parte della musica di questo disco, album peraltro totalmente privo della sua voce baritonale e calda. Dei Tindersticks c’è l’allure e il gusto musicale, l’idea alla base del percorso che viene rievocata in maniera splendida dall’orchestra condotta da Andrew Skeet. La proposta era arrivata nelle mani di Staples nel 2011: si chiedeva di tracciare un percorso sonoro per commemorare i 100 anni dal primo conflitto mondiale che, proprio a Ypres, in Belgio aveva avuto i suoi soli scampoli di battaglia prima di affossarsi in una putrida e logorante guerra di posizione. Dalle migliaia di morti di Ypres, distrutta quasi completamente si snoda questa colonna sonora che cresce lentamente tra le varie stanze del museo pur con la consapevolezza e la volontà di non voler insinuarsi troppo ma di rimanere un amaro sottofondo. La resa su disco non è affatto malvagia ma, chiaramente, manca una percezione di totalità che solo una visita al museo può garantire. La cupa poesia del trittico Whispering Guns lascia spazio alla relativa sonorità che i creatori (a fianco a Staples il bassista dei Tindersticks Dan Mckinna) hanno affidato a Sunset Glow, forse l’apice del percorso che si chiude (almeno su disco) con The Third Battle Of Ypres, concepita come vera e propria colonna sonora di una video installazione di Klaus Verscheure. Avvolgente, poetica e struggente nel suo lirismo questa nuova “avventura” dei Tindersticks rimane comunque una parte a se stante nel loro percorso discografico: l’ambizione sottesa al progetto e i risultati interessanti ne fanno comunque una tappa di grande rilievo, dove il rapporto viscerale tra musica, storia e arte si fonde con la carne e il sangue della realtà e porta il lavoro diverse spanne sopra i vuoti e noiosi esercizi stilistici dei rumoristi fai da te, aizzati “pour épater le bourgeois”.