The Wows – War On Wall Street (Gpees, 2013)

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Gli Wows suonano dal 2008 e vengono da Verona. Hanno incontrato l’anno dopo Giorgio Pona, il loro produttore, che li ha portati a Londra per registrare questo disco che, effettivamente, sembrerebbe possa aver respirato molta aria albionica e ne sia stato parecchio influenzato. Questi veronesi suonano un rock che non molto tempo fa si usava definire indie e che, come minimo, ai giornalisti di NME piacerebbe moltissimo. Scommetterei più che qualcosa sul fatto che gli Wows possano apprezzare The Rapture, Hot Hot Heat, ma soprattutto Alex Turner e i suoi Arctic MonkeysBad Habit, You Are The Target Market – o, comunque, la scena revival post punk che ha tenuto banco negli ultimi dieci anni, e, sinceramente, trovo che non ci sia nulla di male e che, anzi, War On Wall Street sia un bel lavoro – per avere un’idea, date un’occhiata al video di Model Soldiers. I cinque si cimentano con esiti positivi anche su un paio di ballate – Harlot’s House, Walls – che rendono più eterogeneo l’album altrimenti votato – unico neo, per me forse un pò troppo – alle sonorità britanniche citate prima.