Paolo Cantù: soltanto io, da solo.

Paolo Cantù si è fatto le ossa in seminali gruppi dell’industrial italiano all’inizio degli anni ’80, ha suonato la chitarra nella primissima formazione degli Afterhours, è stato parte di un gruppo fondamentale per la musica sperimentale come A Short Apnea, ha militato in Six Minute War Madness, Uncode Duello, EAReNOW e in un’infinità di altri progetti, di cui ci siamo spesso occupati. Chiusi tutti i precedenti capitoli, quest’anno la sua storia è ripartita con un nuovo nome, Makhno, e un album, registrato in quasi completa solitudine, che è da annoverare fra le cose migliori uscite nel 2012: Silo Thinking è un’opera intensa e complessa, diretta ma non facile da circoscrivere in tutte le sue molteplici diramazioni. Abbiamo voluto saperne di più e, già che c’eravamo, ne abbiamo approfittato per ripercorrere le tappe della sua carriera.

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Die! Die! Die! – Form (Golden Antenna, 2011)

Con un nome che lascia pochi spazi alle interpretazioni e che ha fattto venire il sangue alla testa all'amico Emiliano Zanotti, i neozelandesi Die! Die! Die! dalla cittadina di Dunedin si affacciano sul mondo col loro terzo lavoro Form e, abbandonato lo shampoo di Steve Albini e l'approccio tipicamente hardcore da cui provengono, creano trame sostenute da una potente sezione ritmica (Lil Ships, How Ye) che ricorda le migliori pagine di power pop. Quello più rumoroso quanto orecchiabile (Shine Through è un esempio quasi magistrale di quello che l'album può dare).

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Fops – Yeth, Yeth, Yeth (Monotreme, 2010)

Nella sezione dischi non recensiti per tempo, e che fanno di tutto per non farsi notare, una menzione va fatta ai Fops, band con sede a S. Francisco, nata dalla fusione di band culto dell'area (Ral Partha Vogelbacher e sopratutto Thee More Shallows, trio in attività sin dal 2001 con Monotreme e Anticon). Dalle session del duo Dee Kesler – Chadwick Donald Bidwell, sono venuti fuori ben due album: il primo è quello che recensiamo ora, il secondo è uscito da pochissimo, dal titolo Priest In Them Caves. Colpisce subito l'electro pop plasticoso quanto kraut (ecco qui la gonfia nenia Neu! Ghost Town Hall, non molto convincente a dirla tutta).

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Tronco – Primo Annuale E Mezzo Resoconto (Sincope, 2011)

I Tronco escono con Sincope che ha in catalogo pacchi di roba harsh, noise, hardcore ed experimental e va detto che, in linea generale, questo lavoro non si discosta tanto dai progetti finora sposati dalla diy label. Primo Annuale E Mezzo Resoconto, infatti, è frutto di improvvisazioni ripetute (dal 2008) e messe ottimamente in forma di canzone da un (molto) power duo della provincia di Frosinone.

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