Mi sarei aspettato dai Loveless Whizzkid, catanesi come gli Uzeda, l’ennesima riproposizione di quei suoni anni ’90 immersi in un catrame noise di basso e chitarre. Eppure non è proprio così o almeno non solo, seppure poco o nulla di nuovo c’è sotto il sole di Agosto: il giovane trio siciliano, grazie anche alla magica miscela grezza in fase di missaggio ad opera del bassista degli Shellac Bob Weston (unico il suo tocco coi Sebadoh di Bakesale e in tanti altri lavori), vomita fuori un suono spaventosamente onesto, melodico ma senza troppi compromessi. …
Parte piano questo EP che rappresenta l’esordio di Former Utopia, trio di londoneers che compiono un viaggio in sei tracce. Un piacevole minestrone di voce bassa, sensuale e dal gusto folk che interviene saltando su chitarre acustiche e non, sezione ritmica matematicissima (e già è partito il personale plauso interiore) a oltranza – A Love Like Infinity – che man mano si dipana e riempie lo spazio e le orecchie di qualcosa che parrebbe avere come stella polare la produzione meno elaborata dei Joan Of Arc o, più probabilmente, i primi Pavement (evviva il sacro grezzo lo-fi) – May Day – con svalvoli infiniti della linea melodica che non si capisce bene a dove portino, ma catturano l’attenzione sempre e comunque e, quindi, vincono, e begli arpeggi ricercatamente sbilenchi – Schism -. …
Sedicente duo satanico con sede a Bruxelles, formato da un mezzo italiano alla chitarra e una mezza inglese alla voce. Al terzo album – il primo nel 2007, il secondo tre anni fa, uscito, come l’ultimo, per Cheap Satanism -, i Keiki si propongono sempre scanzonati e giocherellanti tra un rock scuro e greve che, a primo impatto – Hiroshima Nagasaki, Pies And Popcorn -, mi fa commuovere ripensando ai Cut di Ferruccio Quercetti quando, all’inizio della loro carriera mai abbastanza esaltata, si avvalevano di una cantante. …
Il blues postmoderno dai suoni fratturati trova un altro buon interprete nei Common Deflection Problems che, se pure ci tengono a non essere intrappolati in un certo suono o stile musicale, chiamano il pezzo dai ritmi più destrutturati Steve e, sì, una mezza idea su quale Steve intendano ce l’abbiamo. O forse è solo una coincidenza. Il terzetto Iannola/Cacace/Noviello dopo essersi fatto le ossa in Inghilterra butta fuori questo Lp one side di chiara scuola math che in un attimo ti riporta nei favolosi anni ’90. …
We use cookies to ensure that we give you the best experience on our website. If you continue to use this site we will assume that you are happy with it.Ok