ultraphallus

Ultraphallus – Lungville (Autoprodotto, 2006)

Ammetto di aver perso la biografia della band. Si tratta di un flyer didascalico che, d'abitudine, accompagna  i promo sotto recensione. Trascurarlo, tecnicamente o meglio deontologicamente, non dovrebbe essere una cosa negativa, nel senso che il recensore in questo modo dovrebbe avere l'occasione di concentrarsi esclusivamente sulla musica. Lo preciso perché è noto che molte volte, come un Agnello d'Oro, la bio cartacea serve come escamotage per riempire il vuoto creativo (della band) o sovente, la mancanza di fosforo (del recensore). Nel caso degli Ultraphallus il problema non si pone: in primo luogo perché la band macina granito (e con un nome del genere mi sembrerebbe il minimo) e poi perché è un periodo in cui mangio soprattutto pesce.

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