Chris Brokaw – Gambler’s Ecstasy (Damnably, 2012)
Come accennato qualche recensione fa a proposito di Geoff Farina e altre vecchie glorie, la Damnably, in Europa, sta diventando una sorta di parco naturale, una riserva protetta dove nomi più o meno grossi e pionieri del passato del rock indipendente americano (inteso più come genere che come collocazione geografica) a cavallo tra il vecchio e il nuovo secolo, possano oggi trovare la giusta tranquillità per continuare a fare quello che loro riesce meglio, senza cadenze temporali precise e senza nessuna pretesa di reinventare qualcosa, rispetto magari ad altri progetti di più ampio richiamo a cui comunque gli stessi partecipano o continuano a partecipare.
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