Marc Urselli ovvero il fonico di John Zorn, Laurie Anderson, Lou Reed, Eric Clapton…

Negli ultimi anni è apparso con sempre maggiore evidenza quanto sia importane il ruolo del fonico per la riuscita di un buon disco, così anche i non addetti ai lavori pian piano hanno iniziato a riconoscere e ricordare i nomi di Steve Albini, Steve Austin, Bob Weston, Jim O'Rurke, Jack Endino (spesso anche in virtù della loro carriera parallela da musicisti). Anche in Italia due o tre nomi del panorama indipendente sono saltati fuori dal cilindro molto frequentemente, basti pensare a Fabio Magistrali, a David Lenci e recentemente a Giulio Favero (ed ovviamente in questa sede mi limiterò solo al panorama indipendente). In una nazione dove più di metà della popolazione è ben contenta di avere il governo che abbiamo ed in cui la fuga di cervelli è ormai all'ordine del giorno (anche il mio è scappato parecchio tempo fa e devo dire che la mia vita è migliorata di molto), accade che anche altri talenti prendano armi e bagagli e se ne vadano via così com'è successo anche a Marc.

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Dead Elephant – Lowest Shared Descent (Donna Bavosa/Robotradio, 2008)

Nuovo disco per i Dead Elephant (solo di recente ho scoperto che devono aver fatto degli EP autoprodotti) e come accade spesso, doppia produzione, visto che simultaneamente il disco esce su Donna Bavosa e Robotradio. Inizierei subito col dire che per chi non li conoscesse gli "elefanti morti" fanno "roba pesante" con parecchie influenze di hardcore e metal evoluto che ha in Neurot, Hydrahead, Albini, e nel noise i suoi punti cardinali.

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