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Stefano De Ponti: ascoltare è vedere

Stefano De Ponti, milanese, classe 1980, lo abbiamo conosciuto grazie al bellissimo album Like Lamps On By Day, uscito lo scorso anno per Under My Bed e Old Bicycle. Lui però è in giro da un po’, prima col duo Passo Uno, poi da solo, svariando fra sonorizzazioni di film, musiche per spettacoli teatrali, live electronics e molto altro, sempre all’insegna di uno stretto legame fra suono e visione. Con questa intervista cerchiamo di gettare uno sguardo sul suo lavoro a 360°.

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AA. VV. – Burnt Circuits Kept Under My Bed (Under My Bed, 2014)

Ah, le vecchie C-90, stipate di musica al limite della capienza, il massimo minutaggio nel minor spazio: quanti ricordi… A dire il vero le odiavo: andare a pescare un pezzo, in mezzo a quei chilometri di nastro era un casino e in più il walkman, appena le pile calavano un po’, faceva fatica a farlo girare, offrendo delle grottesche versioni rallentate dei pezzi che con tanta cura e tanto calcolo avevo messo in fila. Ma bando alle ciance, oggi la Under My Bed resuscita questo supporto con una compilation che raccoglie amici vecchi e nuovi venuti a celebrare la quarantesima uscita del catalogo.

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AA.VV. – Crepe (VacuaMœnia, 2014)

La pratica di field recordings è sempre più diffusa, dalle nostre parti. Certo, non è una cosa originale, ma il fatto nuovo e la forza delle produzioni nostrane è la progettualità e la capacità di fare sistema, grazie soprattutto al supporto dato da associazioni come l’AIPS e da etichette quali la Oak e la Galaverna.  È un discorso complesso su cui sarà il caso di tornare in maniera più approfondita, intanto registriamo l’esordio di una nuova label devota alle esplorazioni sul campo, la siciliana VacuaMœnia.

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