?Alos/Xabier Iriondo – Endimione (Brigadisco, 2012)

Il sodalizio fra Stefania Pedretti/?Alos e Xabier Iriondo, che avevamo sperimentato con il 7” su Tarzan Records, esordisce sulla lunga distanza (ma si arriva a stento alla mezz’ora) con un LP ispirato agli oscuri Madrigali di Artaud, opera di cui nulla mi è riuscito di scoprire, se non la data di pubblicazione, il 1921, e la casa editrice, l’immancabile  Gallimard. Più precisamente si tratta di strofe estrapolate e talvolta rimontate, in una sorta di remix dei testi originali.

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Xabier Iriondo – Irrintzi (Brigadisco/Wallace/Phonometak/Santeria e altre, 2012)

Il primo album solista di una delle figure più presenti, in molteplici vesti, nel giro indipendente italiano è certamente un evento, che viene onorato con un insolito doppio vinile in cui ogni disco presenta un lato inciso e uno serigrafato: sul primo troviamo pezzi originali, sul secondo cover. Ad accompagnare il musicista sono, di volta in volta, i compagni di tante passate (e future) avventure. L’operazione è ad alto rischio autocelebrazione, e in effetti la cosa non viene del tutto elusa, ma l’album riserva comunque qualche sorpresa. Irrintzi è concepito come un autoritratto che mostri le molteplici facce di Xabier Iriondo, così come le sue fonti d’ispirazione, sacrificando la scorrevolezza dell’ascolto a favore di un percorso a zig-zag che contribuisce a integrarne la discografia e la biografia, andando a colmare alcuni vuoti.

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Murder – Tu M’Uccidi (Autoprodotto, 2010)

Sorpresa sorpresa! I Murder ti ammazzano sul serio, ma né di noia né dalle risate. Al secolo Carlo Marrone e Sheson Delay (la nuova Cosey Fanni Tutti?) sono il murder duo bolognese che farà molto presto parlare di sé. A dispetto delle apparenze, le canzoni trasudano molto più di quanto non promettano nel set da "violenza domestica" di copertina. Dieci grammi di Daisy Chainsaw, una spruzzata di chitarre acuminate e una forte dose di esoterismo tra il macabro e il giocattoloso. Una band così dovrebbe ronzare intorno all'alveare di Bruno Dorella e Stefania Pedretti per tutta una serie di buone ragioni.

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