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The Dutch Courage – An Antology Of Collected Wreckages (Under My Bed, 2014)

Echi di naufragi lontani. Registrato in un lasso di tempo che va dall’inverno del 1998 all’estate del 2003, An Antology Of Collected Wreckages è quello che promette il titolo. Oppure no? Più che una collezione di naufragi sembra la testimonianza di una naufragio unico, progressivo, dilatato, la cronaca di un lustro dove nulla è cambiato, se non in peggio.

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Tetuan – Qayin (Brigadisco/Onlyfuckingnoise, 2013)

Ritornano i Tetuan dopo la tiepida accoglienza riservata su questa webzine con l’esordio Tela. La band marchigiana, partita da un math post hc alieno e ancora un po’ acerbo e derivativo è pronta a dare battaglia con un noise psichedelico dalle ritmiche asimmetriche che sfiorano misticismo e una forte vocazione alla sperimentazione (Outrohn). Il risultato è in grado di uscire da facili schematismi e di cambiare in corso d’opera modelli di riferimento preconfezionati, Slint prima o (Neuro) Isis poi.

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Tetuan – Tela (Brigadisco/I Dischi Del Minollo/Onlyfuckingnoise et al. 2011)

Tela è il disco d’esordio del trio marchigiano Tetuan, ripescato dal cesto a inzio 2013. In realtà l’album era già uscito nel 2010 ed è stato ristampato in seguito, grazie all’aiuto di una manciata di etichette. Tanto per arrivare al sodo, la band si muove su binari dove il suono deraglia in sferzate noise rock da manuale Touch And Go, genere che non sembra mai perdere di fascino, specie nella penisola. Ovviamente qui come in altri casi il pericolo di involuzioni clautrofobiche e con poco costrutto è dietro l’angolo, visto che ci vuole una buona dose di padronanza e personalità per dominare un mostro sonoro fatto di chitarre abrasive, basso distorto e ritmi asimmetrici e ossessivi.

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Encode – Core (Ghost, 2011)

Incollati a piedi saldi negli anni '90 ma con voglia di rimettersi in pista, dopo un esordio  di ben 8 anni fa (sempre sotto Ghost, dal titolo Singing Trough The Telescope), tornano gli Encode, gruppo che oramai è confluito in una sorta di piccolo collettivo. La band è cresciuta dopo vari cambi di formazione, nuovi ingressi e qualche fuoriuscita e con le linee guida del progetto sempre nelle mani del trio Laudati/Monaci (ex Frozen Fracture)/Diurni e Cajelli (questi ultimi sezione ritmica degli Enter K). Come leggo dalla press sheet, si spinge molto su frasi altisonanti del tipo: “un disco per cui un personaggio come Brian McMahan (Squirrel Bait, Slint, The For Carnation) non avrebbe alcuna remora a lanciare elogi ed applausi” e si nota pure (e ciò è naturale) come le aspettative del gruppo siano davvero notevoli per questo ritorno.

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