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Diane And The Shell – Barabolero (Doremillaro (sb)Recs, 2011)

Ultimamente fatico parecchio a scrivere recensioni, ma non segnalare questo Barabolero, seconda fatica dei catanesi Diane And The Shell sarebbe un crimine veramente grosso. Mi spiace dover ricorrere a generi, etichette e formule, ma qualche coordinata è necessario darla: musica strumentale, chiamiamola se vuoi math rock. Ma di una fantasia e di una perizia tecnica che non è così facile trovare in giro. Mi riferisco in particolare agli intrecci che il quartetto riesce a creare, non c'è un passaggio superfluo neanche a cercarlo (uhm si, forse quel pezzo a cappella era evitabile), sembra di vedere tanti piccoli ingranaggi che ruotano e si incastrano precisi e veloci.

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Red Worms’ Farm + Squadra Omega + A Flower Kollapsed – 23/07/11 Curtarock Festival (Curtarolo – PD)

Fra i tanti festival che si propongono di riempire le lunghe e caldi notte estive nella Pianura, quello di Curtarolo, a due passi da Padova, spiccava per qualità, proponendo fra gli altri nomi quello dei famigerati israeliani Monotonix, gran maestri di live sconci e distruttivi. Giusto per tener fede alla propria cattiva fama i tre bidonano all'ultimo momento, ma vista la scaletta della serata un viaggio nel nord est lo si può fare comunque.

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Drink To Me/Edible Woman – Split 7” (Smartz, 2009)

Smartz, etichetta canavesana da anni coinvolta in produzioni hardcore e d.i.y. (C.O.V., Distruzione, Arturo, Belli Cosi, Kafka, tra gli altri), da qualche tempo a questa parte pare tendere ad un ventaglio di produzioni sempre più eterogeneo (vedi tra le ultime cose: Treni All’Alba, Bob Corn, X-Mary, Red Worms’ Farm). L’uscita n. 45 del catalogo oltre a confermare in pieno questa tendenza, contiene in se un’altra novità: è la prima produzione targata completamente Smartz, ovvero che non si avvale del circuito d.i.y. ma presenta sulla copertina del 7” esclusivamente il proprio logo, quello dell’omino che si ciba del suo stesso cervello. Detto questo, la scelta di abbinare gli eporediesi Drink To Me ai fanesi Edible Woman appare azzeccata, entrambi i brani, pur con le dovute differenze, sono tenuti in piedi dalle tastiere, più psichedelico e carico il primo e più tendente al groove e minimale il secondo, ma in generale si possono trovare dei tratti comuni e l’insieme delle due entità sullo stesso pezzo di vinile ha decisamente il suo senso.

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Papier Tigre – S/T (Collectif Effervescence, 2007)

Disco che gronda Chicago, Washington e indie / math rock metà '90 da tutti i pori. Potremmo indicare, non tanto per pigrizia del comunque pigro recensore ma perché effettivamente il suono è quello, June Of 44, quelli di Anahata per intenderci, e gli ultimi Fugazi e più o meno avremo tracciato le linee tra cui il trio francese, di Nantes per la precisione, si muove. Certi passaggi ricordano, tanto per fare nomi di qualcuno geograficamente più vicino a noi, i Red Worms’ Farm, in particolare la voce e certamente il fatto che anche qui siamo in presenza di un trio senza basso e con due chitarre aiuta in questo senso.

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