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She Said What?! – S/T (Marsiglia, 2009)

La genovese Marsiglia del "nostro" Matteo Casari continua nella missione di portare alla luce nuove band locali: una volta pubblicato l'esordio, i vari gruppi vanno poi per la loro strada. Nel caso delle She Said What?! non si tratta di postrock/glitch melodico alla Port Royal (che qui da noi hanno avuto molti epigoni) ma di un gruppo indie rock; il duo femminile composto da basso e batteria suona un rriot punk melodico tra K e Kill Rock Stars, genere non molto distante da quello della loro band precedente, Starfish (omonime del gruppo su Trance Syndicate).

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Vanessa Van Basten – Psygnosis EP (Consouling Sounds, 2008)

Questo forse è uno dei pochi gruppi genovesi che oltre ai Port Royal e ai Banshee negli ultimi tempi ha destato un po’ di interesse al di fuori della Liguria (vi sta sul cazzo questa frase eh?… ah, ah!), ad ogni modo eccoli di ritorno dopo due anni o poco meno dall’uscita del loro primo full-length: il loro lungo disco d’esordio si intitolava La Stanza Di Swedemborg e anche sentito di recente mi ha fatto pensare che per quanto si muova su un binario spesso trito e ritrito lo fa davvero bene: ben prodotto, ben suonato, ben organizzato, ben arrangiato e soprattutto per nulla "americano pure io" mal fatto… semmai il contrario.

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AA.VV. – Treatment Effects (Chew-Z, 2007)

Treatment Effects, che arriva ad un anno esatto dalla nascita della net label torinese Chew-Z, è la seconda compilation nel catalogo dell'etichetta, ma dato il particolare momento in cui esce (il primo compleanno!), diventa più che altro l'occasione per tirare le somme di questi iniziali dodici mesi di lavoro e per cominciare a definire una strada per il futuro. Il materiale che compone la raccolta è ovviamente, come tutta la produzione Chew-Z, scaricabile gratuitamente dal sito dell'etichetta.

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Balmorhea – Rivers Arms (Western Vinyl, 2008)

Quando la Western Vinyl mi ha contattato per recensire i Balmorhea ero un po' titubante, ho visto che in catalogo avevano dei gruppi interessanti anche se forse non è proprio il pane quotidiano. Devo essere sincero, nonostante il fatto che avessero in catalogo anche Bexar Bexar, che mi era piaciuto parecchio, mi ha fatto temere che si trattasse dell'ennesima mattonata indie di quelle che "faccio pop ma non troppo perché sennò poi nel giro dicono che voglio diventare famoso… e che sì, lo voglio diventare ma meglio nasconderlo bene". Invece alzo le mani: "touchè", ho sbagliato tutto: non che il disco non sia indie melodico (e per altro così melodico che i Califone sembrino gli Slayer di Hunting The Chapel), il fatto è che è davvero bello e da come suona mi verrebbe da azzardare che sia anche musica parecchio genuina.

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