Mombu – Niger (Subsound, 2013)

Sempre a metà strada tra il divertissement e il “safari senza fucile”, proseguono le sperimentazioni etno (?) industriali del duo Luca T Mai/ Antonio Zitarelli. In questa nuova uscita, come nella precedente, l’impatto sonoro dei Mombu risulta ad un primo ascolto una versione corazzata dei Sabot in viaggio verso il Monsters Of Rock. Niger si presenta come un viaggio (che bello quando si poteva dire concept) attraverso un’europa contaminata e radioattiva dove il meltin pot è ormai uno zombie di cui non si riconosce più né l’etnia né le radici.

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Dalila Kayros – Nuhk (dEN, 2013)

Anche se la bella stagione stenta a manifestarsi, cominciano ad arrivare i primi dischi che ci portano profumi d’estate, che sanno di caldo torrido e Mediterraneo. Profumi forti, in questo caso, della terra di Sardegna. Nuhk è il lavoro d’esordio della cantante Dalila Kayros composto e arrangiato con l’aiuto di Antonio Zitarelli dei Mombu e masterizzato dall’onnipresente Gianluca Becuzzi e si propone da subito come una delle uscite migliori del 2013.

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Noise Of Trouble – Distopia (Brigadisco, 2012)

La recensione dell’ultimo album dei Mombu sul fondamentale blog Il Teatrino Degli Errori, recitava “Fra le tante, citiamo tre piaghe che hanno afflitto l’Agro Pontino negli ultimi secoli: la malaria, Tiziano Ferro e il jazz core. Nota di cronaca, la prima è già stata sconfitta”. A conferma che il jazz core, in quelle zone, è ancora assai virulento, ecco il disco dei latinensi Noise Of Trouble.

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Cris X: l’eminenza grigia dei Lendormin prende il largo in solo

Neanche troppi anni fa c’erano i Lendormin: a me era capitato di incontrarli nella serie P.O. Box della Wallace con cui Mirko Spino aveva messo insieme alcuni dei migliori demo che gli erano arrivati nella casella postale. A dimostrazione del buon fiuto di Spino, fra i nomi di quei CD si incontravano Claudio Rocchetti, Sedia, Taras Bul’ba e appunto i Lendormin, in cui Cris aveva un ruolo importante. Si trattava di un gruppo piuttosto anomalo, una specie di collettivo aperto, fra sperimentazione, musica free e pura essenza freak, che produsse una pletora di CD, CD-R, collaborazioni (ad esempio quella con il romano DBPIT) e tracce isolate su raccolte. Poi succede che, come in molte storie, ognuno prenda la propria strada e Cristiano Luciani diventi quel Cris X che, nel giro di tre anni, ci ha regalato due split su vinile con Maurizio BianchiMerzbow e diverse collaborazioni con Keiko Higuchi, Sachiko ed infine KK Null (che già aveva incrociato le manopole del mixer con Deison per un disco splendido).

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