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Matt And Kim – Grand (Fader Label, 2009)

Uno due uno due… con Matt e Kim, duo punk/dance- synth pop da Brooklyn, a molti verrebbe voglia di uscire con una musicassetta o un pad al posto della fibbia della cintura. Purtroppo quest'anno ho una quarantina di capelli bianchi in più e direi che non sarebbe il caso. Undici pezzi in poco meno di mezz'ora che pescano un pò dappertuttto raschiando il fondo del barile di ciò che è già stato saccheggiato da Mates Of State (anche Matt e Kim tra l'altro fanno coppia, magari non di stato), Hot Chip, Hot Hot Heat o Weezer (Good Ol' Fashion Nightmare è un mezzo plagio di Buddy Holly).

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La Batterie – He Ate A Lamp Now He’s A Fan (Cake And Coffee, 2008)

"Una versione spongebob dei Sonic Youth", e stavolta chiunque abbia inventato questa definizione per il terzetto berlinese un po' c'ha preso. Mai vista una pronuncia inglese con un accento teutonico tanto marcato, forse solo Nico ci andava vicino. Idee bizzarre che vagano tra Deerhoof (Jump And Run), un certo amore per le dissonanze: il chitarrista e singer Pascal Aperdannier con la batteria in evidenza di Anne Paschvoss pronta a sfasciarsi da un momento all'altro e la pianola del fratello Mario, sembrano proprio non soffrire la pressione di dimostrare a tutti i costi le loro capacità tecniche. Ecco sì, certi giri rimandano chiaramente ai primi Pavement (Spring, Milk And Die), sebbene in questo caso c'è forse ancora meno voglia di prendersi sul serio.

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