Sdang! – Il Giorno Delle Altalene (Autoprodotto, 2015)

Seppur nascendo come side project della band dei fratelli Giuradei, gli Sdang! (Alessandro Pedretti e Nicola Panteghini) superano di gran lunga per stimoli e creatività la musica degli ormai celebri fratelli bresciani. Il Giorno Delle Altalene si muove disinvolto attraverso matematiche incursioni strumentali ad ampio respiro di ispirazione ed arrangiamenti moderni.

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Plakkaggio – Ziggurath (Hellnation, 2015)

Dalla provincia dell’impero ritorna il terribile trio sempre carico di nostalgico NWOBHM in chiave romper stomper. Ma, ricapitoliamo il percorso che ci ha portato all’indicativo presente. Nel 2012 avevamo lasciato il (relativamente) giovane ensemble di Colleferro con Approdo su Hanged Man, dove finalmente si suggellava la fusione tra la New Wave Of British Heavy Metal (Iron Maiden, Judas Priest) con l’ italico orgoglio Oi (Colonna Infame). Un’ (auto)ironia fuori del comune e un intelligentissimo songwriting contribuivano a rendere appetibile il prodotto anche fuori da generi e scene poco ricettive verso le contaminazioni. Approdo come traguardo (scusate il gioco) è stato una tappa fondamentale per la band che lo ha quindi promosso per due anni con esibizioni live su e giù per lo stivale.

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Plakkaggio – C.D.G. 7” (Hellnation, 2014)

Abbandonata l’ HC  con cui li avevamo ascoltati fino a ieri ritorna il power trio di Colleferro: sempre combattivo, sempre forbito nel linguaggio e sempre fiera dalla fiera provincia. Cambio di batterista, ma energia da vendere. Un paio di pezzi nuovi e uno dei Judas Priest (Breaking The Law). Sulla cover stenderei un velo pietoso a meno che non apprezziate l’inglese maccheronico di Battiato.

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Costantino Della Gherardesca, da GG Allin al conte Ugolino, quattro chiacchiere con un bravo ragazzo

Perchè intervistare Costantino Della Gherardesca? Per mille ragioni, ma fondamentalmente per due. La prima è che è un intelligente uomo televisivo e questo, oggi come oggi, già basterebbe. La seconda è che un appassionato di rock indipendente e non sto parlando di Verdena o Ministri. Nel vuoto siderale che ammanta la nostra televisione noi abbiamo bisogno di Costantino. Ne abbiamo bisogno forse più di Aldo Busi. Certamente è un personaggio che ancora sta definendo la propria strada e la propria forma, ma la sferragliante ironia caustica (e talvolta tragica) che lo caratterizza, cela al contempo una cultura non indifferente negli ambiti che più ci interessano. Indubbiamente, (e questa è una profezia) è questione di tempo prima che questo maelstrom esca allo scoperto e si coniughi con tutto il resto.

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